Banari è nella storia. Come riferisce l’agenzia Ansa, nel paese della provincia di Sassari è stato realizzato “Il ritratto di gruppo più grande del mondo”, la fotografia più grande mai dedicata a una comunità locale. Nessuno aveva mai radunato gli abitanti di un paese per uno scatto: l’ha fatto il fotografo Marco Ceraglia. Ora Banari aspira al Guinness dei primati: la documentazione passerà al vaglio degli esperti che disciplinano l’accesso al libro dei record.
Con “Il ritratto”, così è stata chiamata la fotografia, il paese reagisce creativamente al problema dello spopolamento. Sono stati 570 i banaresi hanno partecipato allo storico click.
I residenti assenti sono stati compensati dagli emigrati rientrati per l’occasione. Uno su tutti: Aurelio Piu, 78 anni, da 52 da Greenwich, nel Connecticut (Usa).
I partecipanti sono stati posizionati nella tribuna realizzata in piazza San Giacomo, 27 metri di lunghezza per 6 di profondità, sviluppata in altezza su 10 gradoni. La postazione fotografica è stata allestita a 3 metri da terra. Sono stati usati due apparati principali di ripresa: un apparecchio analogico a banco ottico Sinar e un apparato digitale il cui cuore è la prestigiosa Hasselblad H6D 100. Col progetto del fotografo Marco Ceraglia il paese è stato protagonista di un esperimento artistico-sociale per ricreare senso di comunità, spingere verso una rivendicazione corale, un rigenerato senso di appartenenza.
Ceraglia e OrdinariMai, l’associazione culturale che presiede, hanno bussato a tutte le porte, hanno raccontato l’idea, hanno motivato tutti verso lo spirito dell’iniziativa, sintetizzata nello slogan “Banari Comunità Unita”. E nel pomeriggio di sabato tutti si sono consegnati volentieri alla storia. Ora sarà realizzata un’installazione di 25 metri di lunghezza per 10 di altezza lungo la statale 131, che attraversa l’intera Sardegna da nord a sud: all’altezza del bivio per Banari, esporrà la gigantografia del ritratto di gruppo. Sull’iniziativa saranno realizzati successivamente anche un docu-film, un libro e una mostra itinerante.
Sul sito del quotidiano La Nuova Sardegna le foto dell’iniziativa.
Il Presidente di ANCI Sardegna Emiliano Deiana ha così commentato l’iniziativa sulla sua pagina Facebook:
“Un simbolismo magnifico per una lotta che è appena agli esordi per non scomparire, per non far morire i paesi della Sardegna. Non un atteggiamento di pura rivendicazione, ma un gesto collettivo di ribellione pacifica. Con i visi. Coi corpi. Con le storie. Con le persone. Dalla periferia dell’impero quella grande foto di gruppo dice che qui, nei paesi, nelle aree interne, c’è ancora vita e voglia di r-esistenza.”