L’Aggiornamento 2026 del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (PT 2024-2026), curato da AgID e approvato dal Presidente del Consiglio, si conferma come la bussola strategica per la trasformazione digitale della PA italiana. Più che un cambio di rotta, il documento rappresenta un affinamento e un allineamento necessario con l’evoluzione normativa (in primis il nuovo Codice dei Contratti Pubblici) e i nuovi scenari tecnologici, mantenendo saldi gli obiettivi prefissati. L’approccio è chiaro: la digitalizzazione è una vera e propria “riforma” dell’azione amministrativa, focalizzata su efficienza, interoperabilità e centralità dell’utente.
I pilastri della trasformazione digitale
L’aggiornamento 2026 si articola su tre macro-aree (Componenti Strategiche, Componenti Tecnologiche e Strumenti) che delineano la strategia d’intervento per il triennio.
1. Componenti strategiche: organizzazione e acquisti
La prima parte del Piano si concentra sul fattore umano e procedurale, elementi cruciali per il successo della transizione:
- Organizzazione e Gestione del Cambiamento: Viene sottolineata l’importanza dell’ecosistema digitale amministrativo e della collaborazione istituzionale. Ruolo chiave è affidato al Responsabile per la Transizione Digitale (RTD) e al suo Ufficio, visti come i motori del cambiamento. Un forte accento è posto sull’urgenza di potenziare le competenze digitali del personale PA e, di riflesso, dell’intero Paese.
- Il Procurement per la Trasformazione Digitale: Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici è il contesto in cui la PA deve muoversi per gli acquisti strategici di beni e servizi ICT. L’obiettivo è sfruttare il procurement non solo per acquisire, ma per indirizzare l’innovazione, anche attraverso la qualificazione delle Stazioni Appaltanti.
2. Componenti tecnologiche: servizi, dati e intelligenza artificiale
Questa sezione entra nel cuore delle soluzioni tecnologiche che plasmeranno i servizi pubblici del futuro:
- Servizi e Piattaforme: la priorità è data agli e-service in interoperabilità tramite la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), in linea con il principio once only (il cittadino fornisce un dato una sola volta). Fondamentali sono l’accessibilità, il design centrato sull’utente e il pieno adempimento del Single Digital Gateway (SDG) europeo. Le Piattaforme Nazionali (come PagoPA, IO, ANPR, ecc.) e le Basi Dati di Interesse Nazionale rappresentano l’infrastruttura abilitante per questa visione.
- Dati e Intelligenza Artificiale (AI): l’AI entra prepotentemente nella strategia PA. Il Piano ne definisce l’uso e la data governance come elementi centrali per l’innovazione. L’obiettivo è un’adozione etica e responsabile dell’Intelligenza Artificiale per migliorare l’efficacia e l’efficienza dei servizi pubblici.
- Infrastrutture e Sicurezza: il consolidamento nel Cloud e la razionalizzazione delle infrastrutture digitali restano una priorità, affiancate dal continuo potenziamento della Sicurezza Informatica per proteggere il patrimonio informativo pubblico.
3. Gli strumenti: supporto operativo
L’ultima parte del documento è di natura più operativa e fornisce strumenti e vademecum per le amministrazioni:
- Sono presentati 22 “Strumenti” che offrono supporto concreto. Tra questi spiccano indicazioni per l’Approvvigionamento ICT, la Gestione Associata dell’ICT, l’integrazione di servizi digitali territoriali avanzati (Smart Area) e il Vademecum per la nomina del RTD e la costituzione dell’Ufficio Transizione Digitale.
- Vengono inoltre delineate le strategie di Data Governance e i modelli di adozione per l’Intelligenza Artificiale (Strumenti 5, 12, 13, 14, 21), fornendo un quadro aggiornato delle competenze E-Leadership necessarie per guidare il processo (Strumento 17).
Il quadro di sintesi
In sintesi, l’Aggiornamento 2026 non stravolge ma consolida e rafforza il Piano Triennale, ponendo l’accento su: interoperabilità dei dati (PDND), cloud e sicurezza, competenze digitali e l’integrazione strategica e responsabile dell’Intelligenza Artificiale come leva per la modernizzazione della Pubblica Amministrazione, in coerenza con gli obiettivi del Decennio Digitale 2030 europeo e con gli investimenti previsti dal PNRR.
Fonte: AgID