Il Veneto ha deciso di applicare i limiti più ferrei al mondo rispetto all’inquinamento dell’acqua potabile da sostanze perfluoro-alchiliche. “Non l’ha voluto fare il Governo a livello nazionale, scrivendoci che in Italia in problema esiste solo da noi, dicendo fino a ieri che li dovevamo fissare noi, e da ieri che si aspetta una fissazione europea. Un balletto incredibile, al quale poniamo fine per conto nostro, guardando esclusivamente alla salute della popolazione e ai suoi timori. Non siamo in cerca della rissa, ma della soluzione migliore per i cittadini.” Con queste parole, il presidente della Regione Veneto, affiancato dagli assessori all’Ambiente e alla Sanità e dal Direttore Generale di Arpav, Nicola Dell’Acqua, nella sua veste di coordinatore della “Commissione Tecnica Ambiente”, che dallo scorso 13 giugno ha assorbito le competenze della “Commissione Tecnica Pfas”, ha ufficializzato la decisione di imporre limiti molto stringenti alla presenza nelle acque potabili di queste sostanze inquinanti.
I nuovi indici per tutto il territorio veneto, come limite guida tendenziale, hanno stabilito 90 nanogrammi per litro, intesi come somma di Pfoa e Pfos, considerando il limite di 30 nanogrammi per litro come concentrazione massima di Pfos. Nei Comuni più colpiti, quelli nella cosiddetta “zona rossa”, con oltre 200.000 abitanti nelle province di Vicenza, Verona e, in parte minore, Padova, viene fissato un limite-obbiettivo di performance per i Pfoa, che non dovrà superare i 40 nanogrammi per litro.
Saranno i limiti più stretti del mondo: di più di quelli, nazionali, della Germania, della Svezia, e di quelli del New Jersey. Imponiamo un filtraggio dell’acqua molto aggressivo, che i Consorzi acquedottistici dovranno applicare. Essendo tutte strutture pubbliche la Regione stanzierà i fondi necessari per coprire i costi stimati in circa un milione di euro all’anno per l’installazione dei nuovi filtri e la relativa sostituzione quando se ne presenterà il momento. “Soldi pubblici, che naturalmente chiederemo indietro a chi verrà condannato per l’inquinamento, secondo il principio del chi inquina paga – ha sottolineato in una nota stampa la Regione Veneto”.