Il Misery index di Confcommercio sale fino a 19,4 punti nel mese di novembre, aumentando in maniera significativa rispetto al mese precedente. I cinque punti di differenza, di cui stiamo parlando, e relativi al mese di ottobre, stanno ad indicare che il Misery index, che è la somma del tasso di disoccupazione e di quello d’inflazione, consolida la crescita della curva di disagio sociale che è in essere dalla primavera scorsa.
Il Misery index di Confcommercio calcola con precisione la dinamica del disagio sociale, misurando il tasso di disoccupazione esteso e la variazione dei prezzi dei beni e dei servizi acquistati in alta frequenza. Così facendo le dinamiche analizzate da questo paniere generano una possibilità di controllo sempre più preciso della percezione di inflazione delle famiglie e la loro preoccupazione sul potere d’acquisto. Il peggioramento rilevato nell’ultimo mese, secondo Confcommercio, “è imputabile in larga parte alla componente relativa all”inflazione, a cui si è associato un modesto aumento della disoccupazione ufficiale. Tale evoluzione è stata determinata da una maggiore partecipazione al mercato del lavoro di coloro che in passato erano stati meno attivi nella ricerca di un”occupazione e che oggi intravedono maggiori possibilità di trovare un lavoro”.
Nel dettaglio i numeri rilevati ci dicono che a novembre il tasso di disoccupazione si è attestato all’11,9%, con un aumento di un decimo di punto rispetto ad ottobre e di quattro decimi nel confronto annuo. I disoccupati sono aumentati a fino a 57mila unità su base mensile e 165 nel confronto con l’analogo mese del 2015, sottintendendo una maggiore partecipazione al mercato del lavoro di una parte degli scoraggiati. Il numero di occupati è aumentato di 19mila unità rispetto al mese precedente e di 201mila nei confronti di novembre del 2015.
In tali condizioni Confcommercio sostiene che “in presenza di un tendenziale ritorno dell’inflazione su valori vicini all’1% è necessario, per una diminuzione dell’area del disagio sociale, che i ritmi di crescita della domanda di lavoro siano più intensi rispetto agli attuali, al fine di ridurre significativamente il numero dei disoccupati, elemento che potrebbe contribuire al consolidamento dei timidi segnali di miglioramento emersi a dicembre sul versante del clima di fiducia delle famiglie con effetti positivi sui consumi”.
Infine, la Confederazione delle Imprese rileva che a novembre le ore di cassa integrazione autorizzate hanno registrato un’ulteriore riduzione su base annua (-27,5%) e che i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati dello 0,5%, per effetto della ripresa degli alimentari freschi e dei carburanti.