Il premier Paolo Gentiloni ha preso parte ieri nella città etnea, alla riunione della cabina di regia del Patto per Catania tra Comune e mondo produttivo. Il primo dei quattro incontri in agenda si è svolto presso l’azienda Stmicroelectronics che si occupa della produzione di componenti elettronici a semiconduttore e conta più di 5.000 dipendenti.
In Comune sono stati invece siglati, con i responsabili delle ditte, i contratti per i nuovi cantieri del Patto per Catania. Gli interventi previsti dall’accordo sono otto e riguardano la ristrutturazione dei locali della Caserma dei Carabinieri nella zona industriale della città, la viabilità Ognina-Rotolo, la messa in sicurezza di via Dusmet e di altre vie della zona industriale (strade 8 e 15), interventi di riqualificazione su Viale Mario Rapisardi, il Lungomare, Piazzale delle Carrozze alla Villa Bellini e la pista ciclabile nel quartiere Librino. Sono inoltre appena cominciati i lavori di riqualificazione dell’impianto di illuminazione pubblica di Viale Artale Aragona e di Viale Ruggero di Lauria sul Lungomare catanese. Molte le scuole già riqualificate e il secondo blocco di interventi riguardante gli istituti scolatici, inizierà tra aprile e maggio.
“Nelle periferie delle grandi aree urbane – aveva detto il Sindaco di Catania, Enzo Bianco, a fine 2017 – si gioca la partita decisiva per il futuro del nostro Paese perché proprio lì la situazione è peggiorata a causa della più lunga crisi economica degli ultimi anni. Per questo nelle zone più marginali del nostro Paese occorre un intervento massiccio, un cambiamento radicale. I Comuni che hanno avuto accesso a questo fondo rappresentano circa 23 milioni di cittadini, un terzo della popolazione del nostro Paese. Un motivo in più per evidenziare l’efficacia dell’intervento complessivo voluto dal governo”. “La stragrande maggioranza dei progetti presentati dai Comuni – aveva concluso Bianco nella sua dichiarazione – riguarda non solo la realizzazione di nuove opere nelle zone periferiche, ma anche il recupero e riuso di immobili abbandonati. Come Sindaci siamo pronti a lavorare per accelerare i tempi per far diventare realtà questi progetti. Dopo anni di tagli e sottrazione di risorse, con questo bando torna la linfa vitale in un settore strategico e fondamentale come quello delle periferie”.
“Il Mezzogiorno è chiamato ad un appuntamento forse storico che non dobbiamo sottovalutare – ha sottolineato ieri Paolo Gentiloni intervenendo nella sede del Comune di Catania – perché ci troviamo in una congiuntura economica favorevole che riguarda l’Italia e l’Europa e tutte le grandi aree economiche del mondo, come non è mai successo negli ultimi decenni. Il Sud ha così l’occasione di essere avanguardia di una nuova stagione di crescita. Per il Mezzogiorno servono scelte culturali – ha concluso il premier -. La classe dirigente italiana ha avuto negli ultimi anni la tendenza a rimuovere la questione meridionale come se potesse essere derubricata dall’agenda politica del Paese. Al contrario se la rimettiamo al centro delle nostre politiche nazionali abbiamo ottime opportunità. Abbiamo l’occasione adesso, non lasciamocela sfuggire”.