Quando la Pubblica Amministrazione vuole farsi comprendere dai cittadini ci riesce, anche se si tratta di temi “delicati” e apparentemente complessi, come la misurazione dei risultati dell’azione politica. Lo testimonia l’esperienza condotta dal Comune di Parma, nella Giunta guidata dal Sindaco Federico Pizzarotti, che in questi giorni ha presentato il Bilancio di fine mandato 2012-2017, in un’edizione pensata per essere comprensibile a tutti e non solo agli addetti ai lavori. Una pubblicazione di quasi 200 pagine, scaricabile anche da web in un sito dedicato (www.direfarecontare.it), ricca di informazioni in pillole, immagini e infografiche.
Il rendiconto dell’attività amministrativa è stato organizzato non in base alle competenze degli assessorati o alle suddivisioni funzionali della macchina comunale, ma in relazione alla soddisfazione dei 4 macro obiettivi iscritti nel programma mandato (“equilibrio economico”, “inclusione”, “sostenibilità” e “attrattività”), divenuti i capitoli della pubblicazione in entrambe le versioni, offline e online. Si parte dall’Equilibrio, raccontando in modo semplice come l’Amministrazione ha operato per rimettere in ordine i conti del Comune e affermare il valore della trasparenza, poi si passa all’Inclusione, il capitolo più corposo, in cui si ripercorre cosa è stato fatto per promuovere la partecipazione, per riconoscere i diritti, per garantire i servizi educativi e alla persona, nonostante i tagli dei trasferimenti agli enti locali. Altra sezione consistente è quella dedicata alla Sostenibilità, alle azioni realizzate in coerenza con un modello di sviluppo che prevede consumo zero del suolo, riqualificazione e rigenerazione della città esistente. Al tema dell’Attrattività – punto di partenza e di arrivo di tante delle politiche attuate dall’Amministrazione – è dedicato il capitolo finale, che contiene anche la case history che ha portato al riconoscimento di Parma come “Città creativa per la gastronomia Unesco”.
Infine, poiché il Comune di Parma si è dotato di un sistema di controllo che monitora costantemente lo stato di avanzamento dell’attività amministrativa, a conclusione del mandato è stato possibile rendicontare quanto effettivamente sia stato fatto e cosa invece non abbia avuto seguito. Una sorta di “cruscotto di controllo”, dal quale emerge che, delle 274 linee programmatiche definite, 148 sono state realizzate, 93 sono in corso e 32 non sono state compiute. Vale a dire che gli impegni assunti a inizio mandato sono stati realizzati per il 73%.
Lo strumento, intitolato “Dire, fare, contare. Il bilancio di fine mandato 2012-2017 – Rendiconto ai cittadini”, è stato presentato in anteprima agli oltre 1.000 dipendenti del Comune di Parma, poi illustrato nell’ambito di un incontro pubblico rivolto agli organi di informazione e agli stakeholder. Stampato in 2.000 copie (disponibili presso l’Urp), è destinato a vivere soprattutto sul web nella sua versione di pubblicazione digitale. «Redigere il bilancio di fine mandato è un obbligo per le Amministrazioni pubbliche, che sarebbero tenute non solo a trasmettere il documento alla Corte dei Conti, ma anche a farlo conoscere ai cittadini – ha dichiarato Omer Pignatti, amministratore delegato di Homina, l’agenzia di comunicazione che ha curato la pubblicazione –. I Comuni che riescono a superare l’ottica dell’adempimento burocratico e soprattutto il timore di quantificare i risultati, pubblicandoli nero su bianco, hanno l’opportunità non solo di sperimentare nuove modalità di comunicazione con i