Il Mef comunica che il tempo medio ponderato occorso per saldare le fatture ammonta a 48 giorni, confermando i progressivi miglioramenti già evidenziati nei precedenti aggiornamenti. Dati che emergono dall’analisi riferita all’ultimo quinquennio, rilevati a maggio 2020 dal sistema informativo della Piattaforma per i crediti commerciali (PCC), in base ai quali si evince che l’anno scorso le pubbliche amministrazioni hanno ricevuto 29,1 milioni di fatture, per un importo totale dovuto di 148,2 miliardi. Mentre quelle pagate ammontano a 24,5 milioni, pari a 140,4 miliardi, cifra che corrisponde a circa il 94,8% dell’importo totale.
Tenendo conto delle code dei pagamenti non ancora effettuati al momento della rilevazione (che potrebbero far rivedere al rialzo la serie di dati), pertanto – fa notare il Mef – si verifica un ritardo medio di 1 giorno rispetto alla scadenza prevista. Risultati che riflettono gli ulteriori progressi compiuti nell’implementazione del sistema di monitoraggio dei debiti commerciali delle PA che, nel 2019, si è avvalso a pieno dell’operatività di SIOPE Plus (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici), consentendo, per la gran parte degli enti pubblici, l’acquisizione automatica dei pagamenti sulla PCC. Viene a confermarsi così il trend decrescente del quadriennio precedente, in cui il tempo medio di pagamento era già sceso dai 74 giorni del 2015 fino ai 55 del 2018. Corrispondentemente, il tempo medio di ritardo (un giorno nel 2019) si era già ridotto da 27 giorni del 2015 a 7 del 2018.
Tale tendenza interessa tutti i comparti, con i cali più rilevanti registrati in quelli degli Enti del Servizio Sanitario Nazionale e degli Enti locali. Coerentemente con la riduzione dei tempi di pagamento, risulta in costante crescita la quota delle fatture pagate dalle PA entro i termini previsti dalla normativa comunitaria e nazionale. Le percentuali, calcolate in termini d’importo, passano di conseguenza dal 53,3%, per le fatture emesse nel 2015, al 64,8% per quelle del 2018 e al 69% per quelle del 2019. La performance migliore è fatta registrare dal comparto delle Regioni e delle Province autonome, con una percentuale del 77,8% nel 2019.
Nell’ambito delle misure adottate per rispondere all’attuale crisi sanitaria, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, attraverso il Decreto Rilancio, ha previsto un fondo per il pagamento dei debiti pregressi della PA, con una dotazione di 12 miliardi di euro per il 2020, destinato a concedere anticipazioni a Regioni, Province autonome ed enti locali, che si trovino in uno stato di carenza di liquidità. A beneficiare dell’accelerazione del pagamento dei debiti degli enti territoriali saranno le imprese e gli altri creditori della PA: 8 miliardi sono destinati al pagamento di debiti commerciali degli Enti locali, delle Regioni e delle Province Autonome e i restanti 4 miliardi per i debiti degli enti del Servizio Sanitario Nazionale. Infine – avverte il Mef – dal 15 giugno è possibile inviare a Cassa Depositi e Prestiti la richiesta di anticipazione liquidità.