Il Veneto laborioso, dinamico e innovativo, oltre a una rete formidabile di Pmi che hanno resistito con determinazione ai morsi della crisi, vanta il 13° posto nella classifica italiana per il 2015 delle “smart city”. E’ Padova, la città del Santo, a fregiarsi giustamente di questo titolo relativo alla classifica nazionale elaborata dalla società EY con il supporto dell’Agenzia governativa per l’Italia digitale. Va detto, a onor del vero, che nelle prime posizioni figurano i grandi capoluoghi del Nord Italia: la città più intelligente è Bologna, seguita da Milano e Torino. Poi l’exploit di Mantova che in un anno è passata dalla 35esima alla quarta posizione. Nel 2014, anche Padova era più in basso, al 18esimo posto. Lo scorso anno ha guadagnato ben cinque posizioni. La classifica è stata stilata sulla base di 470 indicatori, ma il dato su cui la città del Santo eccelle è quello della “banda larga mobile”, in cui Padova è seconda in Italia dopo Gorizia. In pratica si tratta della copertura LTE, ormai arrivata alla quarta generazione: la rete 4G è attiva da diversi mesi in città e consente di navigare ad alta velocità dal proprio smartphone. Inoltre, Padova beneficia di una buona rete di wi-fi pubblico (nelle principali piazze e in tutte le fermate del tram) realizzata da Telerete. Per immaginare al meglio la “smart city” del futuro, a fine 2015, è stata creata una sorta di cabina di regia cui partecipano Comune, Università, AcegasAps, Confindustria e Consorzio di promozione turistica. Un’operazione voluta dalla vicesindaco, Eleonora Mosco, che gestisce la delega all’innovazione. Tra i servizi già attivi di “smart city” a Padova c’è il portale “e-govP@adova”, una sorta di sportello virtuale che permette di chiedere on-line un certificato anagrafico e riceverlo a domicilio in formato cartaceo. E’ possibile anche presentare le pratiche edilizie via web e, per gli operatori economici, avvalersi dei servizi on-line del Suap (sportello unico delle attività produttive).