Agli agenti della Polizia municipale di Padova un tablet di ultimissima generazione, collegato ad una mini stampante al posto del blocchetto con carta carbone e foglietto giallo. Prende così il via il nuovo progetto di dematerializzazione che è stato illustrato la scorsa settimana nella sede della Polizia municipale dall’assessore alla Sicurezza urbana, Maurizio Saia, dal comandante dei vigili urbani, Antonio Paolocci e dal commissario Stefano Baraldi.
A disposizione dei vigili patavini vi sono per ora 300 tablet con un centinaio di stampanti. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di fare in modo che gli agenti abbiano accesso alle banche dati in tempo reale. Nel caso di sopralluogo o di controllo, ad esempio, potranno vedere tutti i precedenti e regolarsi sulle modalità d’intervento. Il sistema sarà inoltre collegato con le telecamere della videosorveglianza e con i droni. Sempre attraverso i tablet, la polizia municipale potrà monitorare le targhe, accertando che si tratti di un veicolo coperto da polizza assicurativa oppure rubato, o non sottoposto a revisione. In ogni momento, infine, il vigile potrà accedere (attraverso posta elettronica) a diverse aree di comunicazioni come quella relativa a corsi di formazione, turni, presenze.
I vecchi blocchetti delle contravvenzioni, insieme ai prontuari, bollettini e codici, verranno utilizzati ancora per tre mesi prima di diventare oggetti cult. Un’evoluzione tecnologica che porterà con sé nuove modalità operative e chissà se anche un cambio di mentalità e di abitudini da parte dei trasgressori.