Una Pa più digitale e non solo nella fase dell’emergenza coronavirus. Così il Ministro Dadone immagina il futuro della macchina pubblica, parlando alla commissione Affari costituzionali della Camera: “Superata l’emergenza la Pa dovrà rinnovarsi per sostenere il Paese nel suo percorso di pieno rilancio attraverso un robusto pacchetto di semplificazioni che snelliscano davvero l’interazione tra Stato e cittadini, soprattutto – ha sottolineato – a beneficio delle imprese per rilanciare il settore economico accelerando i procedimenti amministrativi riguardanti gli insediamenti produttivi, le opere pubbliche e private di rilevante impatto sul territorio e l’avvio di attivita’ imprenditoriali”.
“Interventi dalla indiscussa valenza strategica per generare effetti positivi sulla crescita e sull’occupazione. Pertanto – ha spiegato ancora Dadone – si tratta di semplificare le procedure amministrative nel settore edile, ad esempio, snellendo i procedimenti e riducendo i tempi, in favore delle imprese di settore e dei cittadini, pur nel pieno rispetto delle norme a tutela dell’ambiente e della sicurezza dei lavoratori”.
“Per snellire e semplificare le procedure dei concorsi – ha aggiunto – si intende applicare, in via derogatoria fino al 31 dicembre 2020, un massiccio ricorso all’utilizzo degli strumenti digitali, decentrando le prove in più sedi sul territorio nazionale con lo scopo di evitare, stante le misure di contenimento per il Covid-19, lo spostamento dei candidati. Saranno – ha precisato ancora Dadone – prove veloci e digitalizzate, fermi restando i principi di trasparenza, imparzialità e buon andamento dell’amministrazione”.