Spunta l’ipotesi di taglio del personale delle Camere di Commercio, nell’ambito della riforma prevista dalla delega Madia. Si tratterebbe, secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier, di una sforbiciata del 15%, da ottenere a regime.
La riduzione degli organici dovrebbe portare a corrispondenti risparmi di spesa e poggerebbe sulla razionalizzazione degli uffici che svolgono funzioni di supporto e strumentali (gestione del personale, ragioneria, affari generali) o che rappresentino duplicazioni o sovrapposizioni di compiti. Il riordino dovrebbe essere messo nero su bianco dalle Camere di Commercio entro 90 giorni dall’entrata in vigore delle misure in questione. Quanto alle Camere di Commercio che saranno frutto degli accorpamenti (il decreto prevede di passare da 105 a 60), i piani di razionalizzazione dovrebbero essere adottati entro tre mesi dall’insediamento dei nuovi Consigli camerali e, sempre a regime, la stretta dovrebbe consentire una riduzione del personale che svolge funzioni di supporto e strumentali di almeno il 25%. Stando a quanto si apprende, le riduzione degli organici dovrebbe avvenire senza licenziamenti ma attraverso un blocco delle assunzioni e l’eventuale ricorso alla mobilità.