E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale – si legge in una nota del MISE – il decreto attuativo firmato dal Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, che rende pienamente operativi i nuovi PIR (Piani Individuali di Risparmio).
Diventa, dunque, operativo il decreto che rivede la normativa sui Piani individuali di risparmio, introdotti per la prima volta nel 2016. Il decreto, composto da sette articoli introduce l’obbligo per i fondi comuni di nuova costituzione di investire il 3,5% della raccolta in Pmi, che possono essere quotate oppure non quotate, e in venture capital.
La novità, introdotta dalla Legge di Bilancio 2019, è legata al fatto che le agevolazioni fiscali sono collegate a una quota d’investimenti dedicati a start-up e PMI innovative.
Con questo provvedimento, dunque, si regolamentano le modalità e i criteri di investimento in PMI che dovranno essere effettuati in parte in strumenti finanziari ammessi alle negoziazioni nei sistemi multilaterali e in parte in quote o azioni di fondi per il venture capital, ovvero organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) che investono almeno il 70 per cento dell’attivo nelle predette imprese. A tal fine, sono stati considerati ammissibili gli investimenti in equity e quasi-equity.
Le nuove disposizioni si applicheranno ai PIR costituiti a decorrere dal 1° gennaio 2019, mentre per i PIR costituiti fino al 2018 continuerà invece ad applicarsi la disciplina pre-vigente con la possibilità di adeguamento del portafoglio di investimento alla nuova disciplina.