A otto mesi dalla piena effettività del Regolamento generale per la protezione dei dati (Gdpr) si celebra oggi il Data Privacy Day: meglio noto in Europa come Protection Day, anche se probabilmente la stragrande maggioranza non ne ha mai sentito parlare. E’ la dodicesima edizione dell’evento, la prima volta infatti risale al lontano 2007. Ma di cosa si tratta?
Il Data Privacy Day del 28 gennaio è stato istituito dall’Ue nel 2006, e poi adottato in tutto il mondo per sensibilizzare gli utenti sulla protezione delle proprie informazioni personali online. Sempre più a rischio per l’aumento del cybercrime ma anche della scarsa attenzione delle persone alla propria sicurezza digitale. Non è un caso che da anni in cima alla classifica delle password più usate online c’è ancora l’inossidabile ‘123456’.
Secondo dati forniti dalla Commissione Ue nei giorni scorsi, sono quasi 100mila i ricorsi presentati dai cittadini dopo l’entrata in vigore del Gdpr, il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati approvato a fine maggio 2018. Visto che i dati sono il petrolio dei nostri tempi, la società di sicurezza Sophos ha stilato una classifica degli errori più comuni che vengono commessi e che mettono a rischio la vita digitale degli utenti. Come ad esempio, riutilizzare le password, lasciare la webcam sempre accesa, non aggiornare i software, consentire alle app di dare accesso completo al proprio dispositivo.