Occorre un’intesa europea sul nodo migranti

Nella capitale francese, al simposio di ieri che prelude il vertice di Tallin, l’Italia ha riscosso una convergenza d’intenti da parte di Parigi e di Berlino sulla questione migranti. Primo esito tangibile dell’incontro voluto dal ministro dell’Interno Marco Minniti con gli omologhi tedesco e francese, Thomas de Maziere e Gerard Colomb, insieme al commissario europeo per gli Affari interni Dimitri Avramopoulos, per un documento aperto su più obiettivi, che l’Italia presenterà il 6 luglio in Estonia all’incontro dei ministri degli Interni di tutti e 27 Paesi Ue.

Il testo, che ha avuto l’appoggio di Francia e Germania, vede tra i punti chiave la regolamentazione delle azioni e dei finanziamenti delle Ong, nonché maggiori fondi per consentire alla Libia il controllo delle coste. Sul primo capitolo s’inserisce poi la necessità di dare un ruolo di coordinamento più forte alla Guardia costiera ed un altro tema centrale riguarda la ricollocazione dei migranti.

Non sarà infatti cosa di poco conto tracciare una linea ben definita di fronte a un’Europa di cui fanno parte Paesi refrattari a una collaborazione fattiva, che chiedono una precisa distinzione tra migranti economici e rifugiati. L’Italia pone la questione di impegni certi e di alcune modifiche. Con le regole oggi in vigore accedono alla relocation solo i richiedenti asilo di nazionalità con un tasso medio di riconoscimento pari o superiore al 75%. Una soglia troppo alta, che si chiede di rivedere.

L’Europa, però, è solo uno dei teatri di azione. “La partita fondamentale – ha detto Marco Minniti – si gioca in Libia”, Paese di transito da cui è arrivato nei primi cinque mesi di quest’anno il 97% dei migranti”. Lì serve “un governo stabile e stiamo lavorando per farlo”. L’idea di un maggior sostegno finanziario rivolto al controllo delle coste va in questa direzione. E proprio per quanto riguarda l’emergenza migranti, il titolare dell’Interno terrà il 5 luglio un’informativa alla Camera dei deputati.