Nella prima fase verranno assegnati 163 milioni di euro, di cui 123 destinati alle regioni meno sviluppate (Calabria, Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia), nonché 40 milioni di euro rivolti alle regioni in transizione (Sardegna, Molise e Abruzzo). In seguito la dotazione potrà essere integrata o modificata fino all’importo massimo di 306 milioni di euro, in funzione delle risultanze dell’intervento, dell’effettivo fabbisogno finanziario delle imprese, attuazione, sostenibilità della spesa e successiva rendicontazione.
Le risorse verranno utilizzate a favore delle Pmi, che hanno ricevuto da parte dell’Agenzia delle entrate l’autorizzazione alla fruizione del credito d’imposta in relazione a progetti di investimento riguardanti l’acquisizione di nuovi beni strumentali rispondenti a tutti i criteri in essere al decreto.
I progetti d’investimento potranno riguardare la realizzazione di un nuovo stabilimento, l’ampliamento della capacità di una strutture esistente, la diversificazione della produzione di una fabbrica, come pure un cambiamento del processo produttivo complessivo di un dato stabilimento. La percentuale dell’incentivo cambia a seconda della dimensione delle imprese: 20% per le piccole imprese; 15% per le medie imprese; 10% per le grandi imprese.