Boccata d’ossigeno per i Comuni, in particolare quelli di piccole dimensioni. Cospicue risorse affluiranno nel sistema degli enti locali quest’anno e negli anni a venire da due distinte fonti. La Conferenza Unificata ha dato il via libera all’assegnazione di 40 milioni derivanti da fondi statali sull’associazionismo per le Regioni Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto. Mentre nelle restanti Regioni sarà direttamente il Ministero dell’interno a erogare i contributi alle forme associative comunali. I denari serviranno a finanziare il miglioramento dei servizi a vantaggio dei cittadini. Di maggiore entità, pari a 1,5 miliardi, il contributo che arriverà nel settennato 2021-2027 dall’Unione europea alle aree interne.
“Uno stanziamento – ha commentato a fine riunione il vicepresidente vicario Anci, Roberto Pella – che premia il lavoro di Anci e delle Anci regionali in favore delle piccole comunità, che con queste risorse potranno proseguire i processi di associazionismo comunale con meno difficoltà. Buoni i risultati immediati e migliori quelli di prospettiva. Il prossimo ciclo di programmazione dei finanziamenti dei Fondi strutturali europei – ricorda Pella – destinerà alle aree interne una riserva del 5% che significa, per la prima volta, 1,5 miliardi ai piccoli Comuni e alle zone con difficoltà di accesso ai servizi di base”.