È un panorama in trasformazione quello che ci restituisce la cartina dell’Italia, dove nuovi confini comunali si stanno disegnando sui territori coinvolti dalle fusioni. E non siamo più il paese degli ottomila comuni.
Per il 2018 è prevista l’istituzione di 14 nuovi comuni mediante processi di fusione e la conseguente soppressione di 33 comuni. Il numero complessivo dei comuni italiani diminuirà di diciannove unità, passando da 7.978 a 7.959 comuni. Le regioni interessate ai processi di fusione di comuni nel 2018 sono Emilia-Romagna (1), Liguria (1), Lombardia (4), Piemonte (5), Toscana (2) e Trentino-Alto Adige (1). Con l’istituzione del comune di Montalto Carpasio si registra la prima fusione di comuni approvata in Liguria.
Intanto si è votato in toscana: due sì e due no alle fusioni tra Comuni su quattro proposte: si è conclusa così la tornata elettorale che ieri e oggi ha visto al voto gli abitanti di dodici Comuni della Toscana chiamati a pronunciarsi sulla proposta di accorpamento tra territori. I due no si sono registrati nel Casentino, dove si sono rivelati decisivi i no di Chitignano e di Chiusi della Verna, anche se a Bibbiena, Ortignano Reggiolo e Castel Focognano hanno prevalso i sì. Stesso esito per la proposta di fusione fra tre Comuni della Garfagnana: il no che ha prevalso a
Fosciandora ha reso negativo il risultato finale, nonostante i sì abbiano prevalso a Pieve Fosciana e San Romano in Garfagnana e il sì abbia prevalso in totale con il 52,15% contro il 47,85% del no. Hanno invece detto sì in modo inequivocabile alla fusione i due Comuni elbani. Il sì ha prevalso infatti sia a Rio Marina che a Rio nell’Elba con un totale di 60,06% contro i no che si sono fermati al 39,94%. Stesso esito anche a Laterina e Pergine Valdarno in provincia di Arezzo, che hanno detto sì alla fusione con il 53,73% contro i contrari che si sono fermati al 46,26%.
“Si tratta di un risultato – sottolinea l’assessore regionale ai rapporti con gli enti locali, Vittorio Bugli – che ha messo in evidenza una buonissima partecipazione dei cittadini, che ha avuto i suoi picchi a Pergine e a Ortignano dove ha votato circa il 60% degli aventi diritto, ma che ha fatto registrare anche altri risultati significativi. In media ha votato il 42% degli aventi diritto, che rappresenta una percentuale superiore al dato dei votanti dei precedenti referendum di questo tipo che si sono tenuti in Toscana. E’ il segno che quando si fa leva su temi di interesse comune, i cittadini rispondono facendo sentire la propria voce e partecipando alle scelte di rilievo per la vita delle comunità locali”.
Una volta acquisiti i risultati definitivi delle votazioni spetterà al Consiglio regionale della Toscana decidere in merito agli accorpamenti tra i Comuni che sono andati alle urne. E’ la ventiseiesima volta che i toscani si pronunciano su proposte di accorpamento. La prima è stata nel 2012 e anche in quell’occasione riguardò l’accorpamento (respinto dal voto) dei comuni del Casentino. L’ultima è stata nel maggio scorso ed ha invece visto prevalere il sì all’accorpamento tra Subbiano e Capolona. Con quelli che si sono conclusi oggi i toscani si sono pronunciati 14 volte per il sì e 12 volte per il no agli accorpamenti proposti.