Nature è una delle più importanti riviste scientifiche esistenti, quella considerata di maggior prestigio nell’ambito della comunità scientifica internazionale. E secondo la classifica redatta dalla rivista britannica, che ogni anno elabora una lista premiale in base ai risultati conseguiti dai maggiori istituti di ricerca del mondo, è la Cina a farla da padrone. Pechino vince, infatti, non solo per la qualità degli studi, ma anche per la quantità, con il 40% dei presidi di ricerca in classifica. Sul fronte della conoscenza e della tecnologia, insomma, il governo cinese sta investendo importanti risorse, con precisi piani strategici.
Gli Stati Uniti, con 11 centri nel ranking, si difendono piuttosto bene, ma veniamo all’Italia. Il nostro Paese piazza in classifica l’International centre for theoretical physics che ha sede a Trieste e l’Istituto di tecnologia di Genova. In particolare quest’ultimo, il centro di ricerca diretto da Roberto Cingolani (che sta anche elaborando il progetto per la realizzazione a Milano nell’ex sito dell’Expo dello Human Technopole), è stato classificato dalla rivista Nature tra i principali studi al mondo che nel triennio 2012-2015 hanno pubblicato lavori scientifici su riviste ad alto impatto.
La classifica elaborata dal prestigioso periodico del Regno Unito, si basa sulla capacità dei singoli istituti di dare contributi inediti e virtuosi a 68 delle riviste di alta qualità secondo il parametro Wfc.
L’Istituto italiano di tecnologia compare, inoltre, tra le 25 realtà che Nature ha considerato “meritevoli di note di approfondimento”. I settori strategici del centro scientifico genovese sono: robotica, nanotecnologie e scienze della vita.