In Piemonte i Comuni sotto i 5.000 abitanti sono 1.066 su 1.200. Da qui la necessità di un patto tra le piccole Amministrazioni municipali per realizzare azioni di convergenza con i Sindaci sui temi della sanità. E’ questa la proposta che l’assessore alla Sanità ha formulato al presidente di Anci Piemonte, Alberto Avetta, nel corso del convegno che si è svolto ieri al Castello di Masino, nel torinese, dal titolo “Oltre i piccoli Comuni tra identità, confronto ed integrazione”. Solo con la collaborazione tra Regione e Sindaci sarà possibile accrescere l’offerta nelle realtà più piccole e contribuire a mantenere vive e dinamiche le comunità con meno di 5.000 abitanti, garantendo assistenza efficace e continua ai cittadini che si trovano in condizioni di fragilità, in particolare gli anziani e i pazienti cronici. Tra i progetti avviati nell’ambito del rafforzamento della rete territoriale piemontese spiccano la radiologia a domicilio, il programma sperimentale incentrato sul modello “dell’infermiere di comunità e famiglia” (finanziato con i fondi europei del Programma spazio alpino), l’estensione a 75 Comuni di piccole dimensioni, di campi attrezzati per il volo notturno degli elicotteri del 118. Tutte best practice rivolte ad un modello di sanità regionale sempre più vicina al cittadino. Un modo per evitare l’esodo dai piccolissimi centri montani, valorizzandone piuttosto le esperienze e rispondendo alle criticità. Piani e programmi con un denominatore comune a supporto di un maggiore sviluppo sostenibile ed inclusivo dell’area alpina. “La possibilità di avere in Anci Piemonte una cabina di regia attiva su più temi e a vari livelli – ha detto vicepresidente vicario di Anci nazionale e Sindaco di Valdengo, Roberto Pella – è un valore aggiunto per tutti i piccoli comuni del territorio, che grazie alla nuova Centrale operativa, appena presentata, trovano nell’Associazione dei Comuni una ‘spalla’ per la gestione delle difficoltà quotidiane. Con la Regione vogliamo creare un tavolo di lavoro contro la burocrazia che opprime i piccoli Comuni e dare vita a sinergie che ci consentano di sfruttare al meglio le opportunità che l’Europa ci offre. Penso appunto ai progetti legati al tema della salute, così come alle iniziative nel campo della sicurezza e del lavoro”.