Oggi incontro al Viminale con l’Anci per mettere a punto il piano di accoglienza migranti, nell’ottica della “massima attenzione e collaborazione” ministero Interno-sindaci nell’attuazione piena del sistema Sprar: lo ha sottolineato il ministro dell’Interno Marco Minniti rispondendo al question time alla Camera a un’interrogazione parlamentare presentata dai deputati di Forza Italia Marco Occhiuto e Renato Brunetta, in cui si chiedeva se vi fosse stato un innalzamento di 10mila unità delle quote di richiedenti asilo disposta dal Viminale in merito all’accoglienza da parte dei Comuni italiani.
Minniti ha sottolineato, invece, come “la pianificazione nazionale imperniata sul terreno dell’accoglienza diffusa, concordata nello scorso dicembre con l’Anci, l’Associazione dei Comuni italiani, fissa la quota di accoglienza a 200.000 unità, parametro tuttora vigente”.
Qualora dovessero esserci delle variazioni – assicura il ministro – conseguiranno da una intesa tra il ministero dell’Interno e Anci. Infatti, “la scelta di fondo di puntare sull’accoglienza diffusa d’intesa con gli enti territoriali sta producendo buoni risultati ed è intenzione dell’amministrazione del Viminale proseguire su questa strada, potenziando ulteriormente il livello di collaborazione”.
L’obiettivo, secondo il ministro dell’Interno, resta quello di lavorare per un “progressivo superamento dei grandi centri di accoglienza, tenendo un giusto equilibrio tra il diritto di chi è accolto e il diritto di chi accoglie: questione cruciale per la prospettiva di una integrazione che funziona, sapendo che su questi temi si misurano le prospettive della democrazia nel nostro Paese”. 50 milioni in più per il Sud A proposito del decreto ‘Mezzogiorno’, in esso sono previste misure relative a interventi finanziari finalizzati al sostegno dei comuni per i servizi e le attività funzionali all’accoglienza e all’integrazione dei migranti: “È Autorizzata a tal fine la spesa di 150 milioni di euro per l’anno 2018. Cioè 50 milioni in più rispetto alla spesa precedente che si tradurrà in uno specifico contributo economico per ciascun comune commisurato al numero dei migranti effettivamente accolti”.