Le Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera hanno respinto gli emendamenti che permetterebbero di svolgere tutte le prossime elezioni delle Province in un’unica data. Non ci sarà quindi un election day per le Province che andranno al voto in più giornate: il 31 ottobre si voterà per 47 Presidenti e 27 Consigli Provinciali, e a gennaio per i 43 Consigli provinciali rimasti. “Una scelta irragionevole e foriera di sprechi di cui non comprendiamo le motivazioni”. Lo dichiara il presidente dell’Upi, Achille Variati, dopo che, durante l’esame in Commissione della Camera dei Deputati sul decreto milleproroghe, sono stati respinti gli emendamenti che prevedevano di realizzare un vero election day per le 70 Province che andranno al voto entro gennaio 2019.
“Tra ottobre e gennaio dunque – ribadisce Variati – i Sindaci e i consiglieri comunali saranno chiamati più volte a votare, prima per il Presidente e poi, dopo due mesi, per il Consiglio provinciale, e siccome non è stata nemmeno cancellata l’assurda regola che non consente ai Sindaci con meno di 12 mesi di mandato di candidarsi, è confermata anche la limitazione della rappresentanza democratica e territoriale. Resta, inoltro, il nodo dell’emergenza finanziaria delle Province- conclude poi Variati – alcune delle quali non sono ancora riuscite ad approvare i bilanci a causa della mancanza delle risorse per assicurare i servizi essenziali, a partire dalla garanzia della sicurezza di scuole, strade e ambiente. Risposte che il Governo dovrà dare nella prossima Legge di Bilancio e su cui aspettiamo di essere chiamati quanto prima da Palazzo Chigi, per avviare un confronto costruttivo e presentare le nostre proposte”.