Il proibizionismo avanza a tutti i livelli e pervade la società civile. Sarà anche a causa del Covid, che ha imposto necessariamente pesanti restrizioni, ma forse si sta esagerando. Fatto sta che a Milano, ora, è vietato fumare all’aperto. Passeggiare nel parco o aspettare l’autobus fumando una sigaretta, da oggi, non è più possibile. Lo stop al fumo in alcuni luoghi pubblici, seppure con alcune deroghe, è realtà. Per gustarsi in pace una sigaretta occorre essere distanti 10 metri dalle altre persone. Non ci sono dubbi che il tabagismo danneggi la salute, sarebbe meglio però lasciare la libertà ai cittadini di decidere se fumare o non fumare, anche perché l’esperienza dimostra che le proibizioni incentivano paradossalmente le trasgressioni. Al di là delle opinioni, comunque, ci sono i fatti.
Dopo uno slittamento (la data iniziale era il 1° gennaio) entra in vigore il divieto previsto dal Regolamento per la qualità dell’aria, approvato dal Consiglio comunale di Milano lo scorso 19 novembre. Sono bandite, dunque, le sigarette nei parchi pubblici della città, nelle aree cani, nei cimiteri, nelle aree attrezzate destinate al gioco, allo sport o alle attività ricreative dei bambini, nelle strutture sportive compresi gli spalti, alle fermate di attesa dei mezzi pubblici, inclusi i posteggi dei taxi. E chi non rispetta la nuova norma, se beccato in flagranza, andrà incontro alla multa da 40 a 240 euro. Anche se il Comune prevede una prima fase, breve, di ‘tolleranza’ in cui si darà il tempo alle persone di venire a conoscenza dei nuovi divieti. Già nei prossimi giorni partirà una campagna di affissioni con cartelli in tutti i luoghi dove è la sigaretta è fuori legge. Ma non basta. In futuro, certo gradualmente, l’amministrazione intende estendere il divieto sempre più: dal 1° gennaio 2025 riguarderà tutte le aree pubbliche all’aperto. D’altra parte l’Oms e il Ministero della Salute lo ripetono a oltranza: “l’uso di tabacco è responsabile del 25% di tutti i decessi per cancro a livello globale. La nicotina e prodotti del tabacco aumentano anche il rischio di malattie cardiovascolari e polmonari” e da sottolineare che “Oltre 1 milione di persone muoiono ogni anno per l’esposizione al fumo passivo”. Sulla stessa scia salutista si pone l’Idroscalo, l’oasi verde di 1,6 milioni di metri quadri, a soli 8 km dal Duomo di Milano, che diventa ‘smoking free’ a partire dall’8 febbraio, e – novità – il divieto riguarda anche le sigarette elettroniche. “Per i fumatori, sono previsti 6 corner dotati di posacenere per la raccolta dei mozziconi, separati dagli altri rifiuti, come prevede la legge. Anche qui – recita il regolamento – non è comunque consentito accendere una sigaretta se nelle vicinanze ci sono bambini o donne incinte”. Sempre secondo dati dell’Oms, il 28% dei morti per fumo passivo sono proprio bambini. Milano farà scuola per gli altri Comuni? Staremo a vedere
Fonte: Comune di Milano