“Da alcuni mesi stiamo sperimentando questo servizio in cui crediamo moltissimo, queste sono le azioni concrete per i quartieri popolari”. Lo ha detto l’assessore alle politiche sociali del Comune, Pierfrancesco Majorino, facendo il punto sulla “badante di condominio”, un servizio che il Comune offre a partire da luglio e che intende potenziare nei prossimi mesi.
“C’è stata qualche esperienza pilota in Emilia, ma tra le grandi città Milano è la prima a sperimentare questo servizio”, spiega Majorino. La badante di condominio opera in contesti di fragilità sociale e fornisce assistenza a più persone facendo piccole commissioni, tenendo compagnia ad anziani soli e alleggerendoli nella gestione delle attività quotidiane.
“Ad oggi sono 16 i condomini in cui forniamo assistenza, ma nei prossimi mesi vogliamo arrivare a 48-50”, Majorino ipotizza anche un servizio che, se oggi è totalmente gratuito, più avanti possa essere più ampio e prevedere la partecipazione del cittadino.
Attualmente sono 15 le assistenti familiari, tra queste anche una italiana.
“Faccio la spesa e tengo compagnia alle persone sole, vederci per loro è come vedere la luce”. A dirlo è una signora di origini peruviane che lavora come badante barcamenandosi tra 2 figli e l’università che continua a seguire con ostinazione. Lei e le colleghe si occupano di 5 o 6 anziani ciascuna dal lunedì al venerdì, con un impegno tra le 24 e le 30 ore settimanali.
Il loro stipendio è di 12 euro l’ora a carico dell’amministrazione che ha previsto una spesa annuale di 585mila euro. “In questo modo siamo noi ad aggredire il mercato del badantato, non lasciandolo in mano ai privati e facendo si che le badanti paghino i contributi”, ha ribadito l’assessore che è impegnato a lanciare anche il progetto della Tata di condominio.