Ieri a Berlino dal collega tedesco Thomas de Maiziere, oggi a Tripoli per incontrare 13 sindaci del Sud della Libia e convincerli a mobilitarsi contro i trafficanti di uomini. Il ministro dell’Interno Marco Minniti prosegue nella sua strategia a tutto campo per allentare la pressione migratoria, mentre si registra un nuovo picco di salvataggi in mare: circa 5.500 persone soccorse in due giorni.
Alla missione parteciperà anche il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro: “Cercheremo – annuncia – di interrompere la cosiddetta economia del migrante: quel vero e proprio business che discende dal traffico internazionale di esseri umani”. “E lo faremo offrendo un sostegno istituzionale da sindaci ai sindaci libici alle prese con le criticità, anche nella gestione ordinaria, del difficile passaggio alla democrazia”. “L’Anci – conclude Decaro – ha già collaborato con il Viminale nella distribuzione dei flussi migratori. Questo del supporto in Libia è un altro passo nella stessa direzione”.
E’ in Libia, ha spiegato Minniti, che “si gioca la partita cruciale” sul tema immigrazione. Da lì è partito il 97% delle persone arrivate quest’anno in Italia. E’ dunque nel martoriato ex Paese di Gheddafi che bisogna intervenire per frenare le partenze. L’Italia batte da tempo su questo tasto: è l’unico Paese ad aver riaperto l’ambasciata a Tripoli, sostiene il governo di accordo nazionale di Fayez al Serraj, addestra e supporta la Guardia Costiera locale, cui ha dato 4 motovedette ed altre sei arriveranno in futuro, ha fatto pressione su Bruxelles per aumentare i finanziamenti diretti verso la Libia.