E’ appena stata approvata dal Parlamento europeo la proposta di riforma al pacchetto bancario, individuando nelle norme modificate un compromesso idoneo a risollevare le banche e ad agevolare la concessione di finanziamenti da parte degli istituti di credito a famiglie e impreseIl dibattito si concentra ora sul testo riformato, contenente misure a sostegno dell’economia reale.
Intanto, dai dati pubblicati dalla Banca d’Italia emerge che i prestiti a famiglie e imprese sono in crescita su base annua del +2,6%, sulla scia della dinamica complessiva del totale dei prestiti in essere (il tasso di crescita annuo risulta su valori positivi da oltre 24 mesi). Sulla base delle ultime rilevazioni, a maggio 2018, è stata confermata la crescita del mercato dei mutui. L’ammontare complessivo di quelli in essere registra una variazione positiva di +2,3% rispetto a maggio 2017. Lo scorso mese i tassi d’interesse applicati ai prestiti alla clientela si sono collocati sui minimi storici: il tasso medio sul totale dei prestiti è stato pari al 2,60% (2,63% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007). Basso anche il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni, che è risultato pari a 1,80% (1,83% a maggio 2018, 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono quelli a tasso fisso. L’indice medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è invece risultato pari a1,37% (1,43% il mese precedente; 5,48% a fine 2007).
Le cosiddette sofferenze al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, a maggio sono state pari a 49,3 miliardi di euro; un valore in diminuzione di 1,7 miliardi rispetto ai 50,9 miliardi del mese precedente e in forte calo, meno 37,5 miliardi, rispetto al dato di dicembre 2016 (86,8 miliardi). In 17 mesi si sono quindi ridotte di oltre il 43%. Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la diminuzione è quindi di quasi 40 miliardi (più del 44,5%). Ristabilire più facili condizioni di accesso al credito richiede azioni su diversi fronti, ma è un presupposto necessario per rilanciare crescita, produzione e innovazione.