Il Senato ha approvato tutta la legge di Bilancio con 166 sì, 70 no e 1 astenuto. La manovra è dunque legge. L’attesa per la Direzione del Pd delle 17.30, che tuttavia dovrebbe limitarsi ad ascoltare l’intervento di Renzi e rinviare la resa dei conti interna ad un altro momento. La difesa della Corte Costituzionale che, in una nota, spiega che l’udienza sull’Italicum non poteva essere convocata prima del 24 gennaio senza ‘privare le parti dei termini dei quali dispongono per legge, allo scopo di costituirsi in giudizio e presentare memorie’. Sono i tre eventi principali del terzo giorno della crisi di governo, aperta di fatto dalla vittoria del No al referendum e dall’annuncio di Renzi sulle dimissioni del governo.
L’ex finanziaria da 29,1 miliardi di euro, peggiora il saldo strutturale di 0,4 punti percentuali portando il deficit al 2,3%, il governo ha avuto un bel po’ da fare con Bruxelles per convincere i partner che le risorse aggiuntive servono a coprire uscite extra, come l’emergenza migranti e i terremoti. E ancora oggi arrivano degli avvisi dall’Europa che, dopo il referendum e prima di sapere cosa succederà in Italia, ribadisce la necessità di inserire misure addizionali perché altrimenti rischia di non rispettare i requisiti del patto di stabilità. Tre i pilastri principali su cui poggia la manovra: fisco, investimenti e welfare. Il primo dei tre è composto dall’intervento che ha richiesto il maggiore impegno, in termini economici: il blocco dell’aumento dell’Iva che è costato più di 15 miliardi di euro. A cui si aggiunge la riduzione dell’Ires dal 27,5% al 24%. La seconda colonna è costituita dal programma ‘industria 4.0’ e, secondo le stime del governo, dovrebbe mobilitare risorse per 20 miliardi di euro. L’ultimo capitolo è composto principalmente dalle misure previdenziali, che vanno dall’aumento della no tax area, all’ottava salvaguardia per gli esodati, arrivando all’ape e all’ape sociale. Sul fronte sanitario si conferma il finanziamento di 113 miliardi di euro per il servizio sanitario nazionale; mentre per il pubblico impiego arriva lo sblocco dei contratti, grazie a 1,9 miliardi che dovranno essere divisi tra gli statali, le forze armate e corpi di polizia.
Ecco le novità introdotte con la Legge di Bilancio:
SCONGIURATE CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA, IVA NON AUMENTA – Il “grosso” della manovra sta nella cancellazione delle clausole sull’Iva per 15 miliardi di euro. Nel 2017 non ci saranno quindi aumenti delle tasse legati alle clausole lasciare in eredità dal passato. Il problema rimane però per il 2018 e il 2019, rispettivamente per 19,6 miliardi e di 23,3 miliardi.
SISMA ED ECOBONUS, PER CONDOMINI FINO A 85% – Il sismabonus viene confermato a partire dal 50% ma potrà arrivare fino all’85% in caso di miglioramento di 2 classi di rischio. L’agevolazione, che viene ‘stabilizzata’ per 5 anni fino al 2021, vale sia per i condomini sia per le abitazioni singole e si potrà detrarre, quindi recuperare, in 5 anni anziché in 10. Le percentuali di sconto aumentano al 70 e 80% per le case e al 75 e 85% dei condomini. Al Senato dovrebbe essere estesa agli incapienti la possibilità di cedere il credito alle banche. Per l’efficienza energetica viene confermato lo sconto al 65%. Stesso vale per il bonus mobili al 50%.
SCONTI ASSUNZIONI, RADDOPPIA PREMIO PRODUTTIVITA’ – La versione originale della manovra prevedeva la decontribuzione per le assunzioni stabili (anche in apprendistato) degli studenti che abbiano svolto stage (alternanza scuola-lavoro). Il tetto era di 3.250 euro l’anno per massimo 36 mesi. Con un decreto ministeriale si è poi intervenuto per alzare la soglia ad 8.060 euro, ma solo per le assunzioni al Sud di giovani e disoccupati. Salgono invece i tetti per la detassazione al 10% dei premi di produttività (fino a 4.000 euro su redditi di massimo 80.000 euro).
800 EURO A MAMME, 1.000 PER ASILI E BAMBINI MALATI – La manovra mette a disposizione 392 milioni l’anno per il bonus nascita da 800 euro, stimando una platea di 490mila future mamme. Alla Camera il bonus da 1000 euro per l’asilo nido è stato esteso anche ai bambini malati fino a 3 anni che hanno bisogno di assistenza a casa. Ampliato nel corso dell’esame a Montecitorio anche il congedo per i neo-papa’: resta a 2 giorni nel 2017, salendo a 4 nel 2018 (5 in caso di uno in più a valere su quelli della madre).
PACCHETTO INVESTIMENTI, ARRIVA IPERAMMORTAMENTO – Nel 2017 viene confermato il superammortamento al 140% sui beni strumentali ma arriva anche l’iperammortamento al 250% per gli investimenti in innovazione. Sgravi aggiuntivi sono previsti anche per quelli in ricerca e sviluppo. Per le imprese scatterà da gennaio anche la riduzione dell’Ires dal 27,5% al 24%. Attenzione anche alle Pmi con l’introduzione dell’Iri (sempre al 24%).
APE, OPZIONE DONNA, ESODATI E LOTTA A POVERTA’ – L’anticipo pensionistico scatta il primo maggio 2017, rimane in vigore in via sperimentale fino alla fine del 2018. Si può chiedere con 63 anni di età e 20 di contributi. La penalizzazione è del 4,5%. Il governo ha però previsto l’Ape social a costo zero per disoccupati e disabili (63 anni di età a 30 di contributi) o lavoratori impegnati in attività particolarmente pesanti (63 anni e 36 di contributi). Alla Camera è stata estesa infine la sperimentazione di opzione donna, la platea dei salvaguardati dall’ottava salvaguardia degli esodati (da 27.000 a 30.000) e sono stati aggiunti 150 milioni allo stanziamento iniziale di 500 milioni dal 2018 per la lotta alla povertà.
MUSICA E CULTURA, STOP A BAGARINI – Il bonus diciottenni, confermato per il 2017, ma si estende a nuovi settori: musica registrata (cd e web), corsi di lingue, di musica e di teatro. Ad essere rifinanziato e’ anche il bonus Stradivari per l’acquisto di strumenti musicali. Per contrastare il “secondary ticketing” vengono introdotte sanzioni da 5.000 a 180.000 euro per chi compra e rivende online i biglietti di spettacoli e concerti.
PUBBLICO IMPIEGO, POLIZIA, GIUSTIZIA – Il fondo per il rinnovo dei contratti e le nuove assunzioni ammonta a 1,48 miliardi nel 2017 e a 1,39 miliardi dal 2018. Risorse anche per i corpi di polizia e i vigili del fuoco. Assunti con contratto a tempo indeterminato anche 1.000 cancellieri nei Tribunali.
SALUTE – Il fondo per il Sistema sanitario nazionale viene rifinanziato con 113 miliardi nel 2017 e 114 nel 2018. Un miliardo è vincolato all’acquisto di farmaci innovativi oncologici e vaccini. Prevista anche la stabilizzazione del personale medico.
SCUOLA, DA EDILIZIA SCOLASTICA A PARITARIE – Raddoppiano i contributi per gli istituti privati che accolgono disabili e per le scuole materne paritarie. Arrivano in tutto 75 milioni. Aumentano anche le detrazioni per chi inscrive i figli nel privato. Oltre mezzo miliardo viene invece destinato alla ritrutturazione e al decoro delle scuole pubbliche. Altri 540 milioni nel biennio ’17-’18 serviranno invece ad aumentare l’organico.
MIGRANTI – Il capitolo vale in tutto 3,4 miliardi di euro. La “missione” immigrazione è valutata in 2,86 miliardi, cui si aggiungono 320 milioni destinati ai Comuni e 200 milioni per il nuovo Fondo per l’Africa istituito presso la Farnesina.