Sconfiggere l’evasione: è questo l’obiettivo del “pacchetto digitale” che il governo sta studiando in vista della prossima legge di Bilancio. Un piano, peraltro, che comprende anche l’obbligo di fatturazione elettronica tra privati, previo via libera dell’Ue, per rendere sempre più semplice il rapporto con il fisco e per accelerare il recupero dell’evasione, in particolare dell’Iva.
Parte, dunque, lo sprint nella lotta all’evasione. Il percosso è segnato: da un lato rendere sempre più semplice il rapporto col fisco e dall’altro di accelerare ulteriormente il recupero dell’evasione, in particolare dell’Iva. Nel pacchetto potrebbe entrare anche il ‘documento unico di vendita’ per semplificare la comunicazione telematica dei corrispettivi.
Asse portante dell’operazione sarebbe appunto l’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche tra i privati, che già è in vigore per i rapporti con la pubblica amministrazione da giugno del 2014, e che ha bisogno però di un ok di Bruxelles. I contatti per ottenere la deroga alla normativa europea, secondo quanto riferito, sarebbero già in corso.
Altro tassello quello della semplificazione delle comunicazioni dei dati all’amministrazione fiscale con la creazione, tra l’altro, di un ‘documento unico di vendita’. In questo modo si realizzerebbe una quasi completa ‘de-materializzazione’ della documentazione da inviare al fisco, che viaggerebbe per via telematica, raggiungendo un server centrale. I dati sarebbero poi anche a disposizione nel proprio ‘cassetto fiscale’, ferma restando la possibilità di richiedere una copia cartacea di fatture o ricevute se necessaria. Al momento si tratta ancora di ipotesi allo studio, che si stanno approfondendo a un tavolo di lavoro ad hoc – coordinato dal viceministro Luigi Casero – che coinvolge l’intera amministrazione finanziaria, dal dipartimento delle Finanze e la Ragioneria generale dello Stato a Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate e delle Dogane.