Il sindaco di Orsogna Fabrizio Montepara ha chiesto al presidente all’Anci Abruzzo, Luciano Lapenna, di promuovere a nome di tutti i Comuni abruzzesi azioni per verificare la responsabilità di Enel e Terna rispetto ai ”gravissimi e notevoli disservizi che si sono creati in questi giorni nella distribuzione della corrente elettrica”.
“L’Associazione nazionale comuni italiani dell’Abruzzo promuova a nome di tutti i Comuni abruzzesi azioni per verificare la responsabilità di Enel e Terna rispetto ai gravissimi e notevoli disservizi che si sono creati in questi giorni nella distribuzione della corrente elettrica”: queste le parole del sindaco di Orsogna (Chieti), Fabrizio Montepara, al presidente di Anci Abruzzo, Luciano Lapenna.
Montepara – che è presidente nazionale di Anci Res Tipica, l’associazione che si occupa di tutelare e valorizzare le tipicità dei Comuni italiani – chiede a Lapenna di “avviare, nel caso, azioni di ristoro nei confronti delle due aziende, a favore dei Comuni e degli abruzzesi”. “Tantissimi cittadini sono stati, e in certe zone lo sono ancora, senza fornitura di energia elettrica per diversi giorni – ricorda Montepara – palesando in maniera lampante le deficienze di Terna e dell’Enel”.
Il sindaco di San Salvo (Chieti), Tiziana Magnacca, ha scritto, al contrario, una lettera a Mattarella e a Gentiloni:“In queste due ultime settimane il mio Comune e tutti quelli del territorio sono stati sottoposti a mille prove inaudite a causa del maltempo che ha provocato danni alle strutture pubbliche, alle scuole e alle strade. Eventi eccezionali che hanno messo in ginocchio le amministrazioni locali, che non sono in grado di dare direttamente risposte a causa dei bilanci ingabbiati. Le istituzioni nazionali devono collaborare. Chiediamo di mettervi nei panni di noi sindaci e dei Comuni più piccoli che costituiscono l’ossatura della nostra Italia. È il tempo di stringere la cinghia, partendo sicuramente dalle spese ministeriali e di destinare quelle risorse ai piccoli Comuni. Il nostro è un territorio collassato, al limite della sopravvivenza.”