Emergono segnali contrastati sull’andamento dell’occupazione nelle province italiane, segno che la decantata ripresa si configura ancora come un’”anatra zoppa”. Dal 2014 al 2015 il numero degli occupati in Italia è passato da 22.278.917 a 22.464.753, con una crescita di 185.836 unità in valore assoluto e dello 0,83% in termini percentuali. Questo leggero aumento dell’occupazione – secondo ImpresaLavoro – non si è però distribuito in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale: tra le 110 province del nostro Paese, 67 hanno visto salire il numero degli occupati nel 2015, mentre 43 hanno conosciuto un arretramento rispetto ai livelli occupazionali del 2014. Quanto al saldo occupazionale dal 2007 al 2015 (per effettuare una comparazione corretta i numeri di alcune province, create dopo il 2007, sono stati aggregati per rendere i dati omogenei), su 99 casi esaminati solo 27 risultano tornati sopra al livello occupazionale pre-crisi. Negli altri 72 casi, invece, il dato del 2015 è ancora inferiore – a volte in modo sensibile – rispetto a quello del 2007. Lo rivela un’analisi del Centro Studi ImpresaLavoro su elaborazione di dati Istat.
In cima alla graduatoria delle province con il migliore saldo positivo si segnalano Milano (+28.167) e Torino (+16.846), che sono due tra le cinque province del Nord nelle prime 15 posizioni, insieme a Bergamo (+9.828), Vicenza (+9.230) e Genova (+9.039), rispettivamente al sesto, nono posto e decimo posto. Ben rappresentato anche il Mezzogiorno d’Italia, con Cosenza (+11.783) e Trapani (+10.533) in terza e quarta posizione, davanti a Bari (+9.753), Palermo (+9.542), Salerno (+8.590) e Sassari (+8.231), rispettivamente al settimo, ottavo, dodicesimo e tredicesimo posto.
La provincia del Centro con l’aumento dell’occupazione più marcato dal 2014 al 2015 è Lucca (+9.882) in quinta posizione, davanti a Frosinone (+8.639), Pistoia (8.226) e Perugia (+7.950), rispettivamente all’undicesimo, quattordicesimo e quindicesimo posto della classifica. Fuori dalle prime quindici posizioni, ma comunque con un saldo occupazionale positivo, tra le province maggiori segnaliamo Venezia (+7.909), Cagliari (7.446), Napoli (7.349), Lecce (+6.698), Roma (+4.538) e Catania (+3.602).