Promuovere la diffusione di competenze digitali di base presso le persone in condizione di svantaggio, aiutandole è lo scopo del progetto “Cittadino attivo, paziente digitale”, lanciato dal Comune di Lecce.
App, Account, Login, Spid: sono parole semi sconosciute per i cittadini in condizione di svantaggio eppure l’accesso a strumenti e servizi online è una opportunità per fruire in maniera rapida ed efficace dei servizi pubblici e degli interventi finalizzati alla coesione e all’inclusione sociale; c’è la necessità di promuovere la diffusione di competenze digitali di base presso le persone in condizione di svantaggio, aiutandole a sviluppare competenze digitali; ed è questa è la missione del progetto “Cittadino attivo, paziente digitale”, ideato da AIRSA_Associazione Ricerca Salute e Ambiente_APS e finanziato dall’avviso pubblico “Puglia capitale sociale 3.0” del dipartimento del Welfare della Regione Puglia. Il progetto sarà realizzato a partire da maggio nelle sedi AIRSA di Lecce e Ugento, grazie alla partnership con il Comune di Lecce e di Ugento.
Eì in programma l’attivazione 2 sportelli digitali nelle sedi di Lecce ed Ugento; consulenze e; formazione in gruppi. Le consulenze prestate ai cittadini (320 ore) consentiranno di acquisire le competenze per l’utilizzo dei servizi privati di comunicazione, informazione e dei Social, l’utilizzo dell’Identità Digitale, l’accesso ai Servizi online per la salute. Inoltre sul sito di Airsa (www.airsa.it) saranno pubblicati i tutorial grazie ai quali i cittadini potranno rivedere i passaggi necessari per accedere ai servizi online ed essere accompagnati nell’accesso agli stessi.
Il progetto prevede anche un evento pubblico durante il quale i cittadini incontreranno esperti del settore e rappresentanti delle Istituzioni e diversi incontri pubblici di divulgazione con associazioni di cittadini, corsi di approfondimento su argomenti specifici (SPID, Fascicolo Sanitario Elettronico).
Tra le categorie più minacciate dall’esclusione digitale vi sono i soggetti anziani (il cosiddetto “digital divide intergenerazionale”), le donne non occupate (“digital divide di genere”), gli immigrati (“digital divide linguistico-culturale”), le persone con disabilità, le persone detenute e coloro che, essendo in possesso di bassi livelli di scolarizzazione, non sono in grado di utilizzare gli strumenti informatici.
Il Rapporto DESI (Indice di digitalizzazione dell’economia e della società della Commissione Europea) nel 2022, colloca l’Italia al 18° posto fra i 27 Stati membri dell’UE; per quanto riguarda il capitale umano, l’Italia scende al 25° posto su 27 paesi dell’UE, solo il 46% delle persone, in Italia, possiede competenze digitali di base, rispetto alla media UE pari al 54 %.
Il 18 aprile 2023 la Commissione Europea ha adottato 2 proposte di raccomandazione del Consiglio al fine di garantire una formazione digitale inclusiva ed affrontare il divario digitale, diventato più evidente alla luce della pandemia. Save the Children-Italia, nel Rapporto del 2021 “Riscriviamo il Futuro”, indica come la povertà assoluta tra i minori sia in costante crescita dal 2008 al 2020 (dati ISTAT) e come la nuova emergenza sia la povertà educativa digitale connessa con la povertà economica della famiglia di appartenenza.
Fonte: comune di Lecce