La Commissione Bilancio del Senato ha dato il via libera all’emendamento del relatore, Silvio Lai, che prevede come “standard minimo” il periodo mensile o suoi multipli. Qualora vi fossero variazioni illegittime verrà applicato un indennizzo forfettario pari a 50 euro, maggiorato di un euro al giorno oltre la scadenza indicata dall’Agcom per cessare la condotta indebita. E’ anche previsto il raddoppio delle sanzioni, che andranno da un minimo di 240.000 euro ad un massimo di 5 milioni. Lo stop alle bollette a 28 giorni riguarderà “imprese telefoniche, tv e servizi di comunicazione elettronica” con l’esclusione di promozioni non rinnovabili o inferiori al mese. Gli operatori avranno quattro mesi per adeguarsi e dovranno garantire informazioni chiare e trasparenti sulle offerte. “Ho appena depositato un emendamento riguardante imprese telefoniche, tv e servizi di comunicazione elettronica che – ha detto Silvio Lai (Pd) – stabilisce inequivocabilmente che la fatturazione dei servizi va fatta su base mensile o multipli del mese, ad esclusione di quella promozionale non rinnovabile e inferiore al mese”. “Gli operatori del settore dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni entro il termine di 120 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto – ha aggiunto -. L’esclusione di altre tipologie d’impresa, quali le aziende fornitrici di gas ed energia, è dovuta alla logica constatazione che questi costi sono vincolati ai consumi e non all’arco temporale. Era importante che si ponesse fine a una vicenda che sta molto a cuore ai cittadini. I fornitori di servizi dovranno inoltre garantire informazioni chiare e trasparenti sulle diverse offerte e l’Autorità del settore, con la sua vigilanza, assicurerà che gli utenti possano fare scelte informate. In termini di trasparenza, poi – ha concluso il senatore Lai – abbiamo voluto fare un passo in più stabilendo che le aziende di servizi debbano dichiarare se la fibra ottica arriva al domicilio o solo alla centrale”. Facilitazioni verranno, inoltre, rivolte agli studenti universitari fuori sede che abbiano un appartamento in affitto nel luogo in cui studiano e che questo sia ad almeno 100 chilometri di distanza dal Comune di residenza.