L’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato ha segnalato al Parlamento ed alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la criticità della disposizione contenuta nell’articolo 1, comma 908, della Legge di bilancio 2019 n. 145/2018, la quale estende alle pubbliche amministrazioni operanti nei piccoli Comuni la possibilità di affidare direttamente alle Poste Italiane spa il servizio di tesoreria e cassa.
La segnalazione è stata adottata nella riunione dell’AGCM del 12 marzo 2019, nel corso della quale sono state svolte alcune considerazioni in merito alle attività concorrenziali e di tutela dei consumatori ai sensi dell’art. 21 della Legge n. 287/1990, con riferimento ad alcune disposizioni contenute nella Legge di bilancio 2019.
Per quanto riguarda in particolare la norma censurata, l’Autorità ha rilevato che l’affidamento diretto dei servizi di tesoreria e di cassa alle Poste Italiane ai sensi della Legge n. 158/2017 da parte dei piccoli Comuni (con popolazione fino a 5000 abitanti) costituisce una deroga eccezionale rispetto al principio generale delle procedure ad evidenza pubblica adottata ai fine di promuovere e favorirne il sostenibile sviluppo economico.
L’estensione dell’affidamento diretto alle amministrazioni pubbliche individuate ai sensi dell’art. 4, c. 2, del decr. legisl. n. 165/2001, in realtà amplia notevolmente la platea dei soggetti includendovi tra gli altri gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, le Regioni e le Province, le Comunità Montane, le istituzioni universitarie, le Camere di Commercio, tutti gli enti pubblici non economici, le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale, il CONI ecc.
Ciò costituisce ad avviso dell’ADCM palese contrasto con l’orientamento consolidato dell’Autorità secondo cui l’affidamento dei servizi da parte della P.A. – inclusi quelli di tesoreria e cassa – debba avvenire previo espletamento di una procedura ad evidenza pubblica, idonea a garantire il rispetto dei principi di parità di trattamento, non discriminazione e concorrenza, nonché il diritto di accesso di tutti i potenziali concorrenti che esercitano tale attività nel mercato. Inoltre, la norma criticata, individuando le Poste Italiane quale unico possibile affidatario in via diretta, non tiene conto del fatto che tale società opera sul territorio nazionale in concorrenza con altri soggetti privati, parimenti autorizzati a svolgere il ruolo di tesoriere per le pubbliche amministrazioni, tanto più che tale servizio non rientra tra quelli per i quali le Poste sono concessionarie a titolo universale.
LINK – AUTORITA’ GARANTE PER LA CONCORRENZA ED IL MERCATO – BOLLETTINO N. 13 DEL 1 APRILE 2019
Articolo realizzato in collaborazione con la redazione della rivista Finanza Territoriale www.finanzaterritoriale.it