Bocciata dalla Corte costituzionale la norma votata dall’Assemblea regionale siciliana (Ars) che non prevedeva l’applicazione delle regole nazionali sull’elezione dei primi cittadini metropolitani dell’Isola. Ora “La Corte costituzionale dà pienamente ragione ai Sindaci, con una sentenza durissima – ha detto il presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, Enzo Bianco – ma le Città metropolitane siciliane hanno perso un anno. Un anno fa l’Ars varava un’orribile legge sulle Città metropolitane che sembrava fatta apposta per non farle funzionare in Sicilia, in odio ai Sindaci delle Città metropolitane – ha aggiunto l’ex Sindaco di Catania. Avevo sostenuto subito la palese illegittimità costituzionale di quella legge regionale approvata con un colpo di mano – ha precisato Bianco – Avevo chiesto in Conferenza unificata e in Conferenza Stato-Città al Governo d’impugnarla davanti alla Corte costituzionale. Avevo presentato e vinto un ricorso al Tar di Palermo. Gli Statuti nel resto d’Italia sono varati, gli organi insediati e sono ora pienamente operativi”.
Il presidente del Consiglio nazionale dell’Anci ha quindi messo in evidenza come in Sicilia sia stato fatto “un brutto uso della specialità dello Statuto che fa quasi rimpiangere l’autonomia ordinaria”. Di qui la richiesta che vengano “fissate subito le elezioni indirette per costituire gli organi e si lavori con rapidità per recuperare il tempo perduto”. E questo mentre “quei deputati regionali che votarono quelle norme in odio ai Sindaci, si dovrebbero passare una mano sulla coscienza […]”.