La salute nelle città è un bene comune da tutelare. Lo scrivono in una lettera inviata a tutti i sindaci italiani diverse personalità del mondo istituzionale e scientifico. Tra i firmatari, oltre ai presidenti di Anci e Federsanità, anche il presidente del Coni e quello dell’Iss. L’occasione è stata data dall’imminente riunione che si svolgerà a Roma su urbanizzazione e salute.
Oggi la metà della popolazione mondiale vive in città e con l’urbanizzazione, anche a causa di stili di vita non sempre salutari, vi è un significativo aumento delle Malattie Croniche non Trasmissibili (NCDs) – un fenomeno che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente definito la “nuova epidemia urbana”, tale da compromettere la qualità della vita delle generazioni future e anche lo sviluppo economico e la prosperità delle città.
Esempio emblematico è il diabete: 415 milioni persone nel mondo vivono con il diabete; due terzi di loro vivono in città, una cifra che dovrebbe aumentare fino ai tre quarti entro il 2040. Una situazione che riguarda anche il nostro Paese, come viene rilevato dai dati del Ministero della Salute e dell’ ISTAT.
Con questo obiettivo è stato sottoscritto il Manifesto della Salute nelle Città quale strumento per migliorare la qualità di vita di tutti i cittadini e in particolare delle generazioni future. A firmarlo: Andrea Lenzi, Presidente Health City Institute, Roberto Pella, Vice presidente Vicario Anci, Enzo Bianco, Presidente Consiglio nazionale Anci, Antonio Decaro, Presidente Anci, Simona Arletti, Presidente Rete Italiana Città Sane Oms, Angelo Lino Del Favero, Presidente Federsanità Anci, Giovanni Malagò, Presidente Coni, Walter Ricciardi, Presidente Iss.