L’olimpionico padovano Ruggero Pertile ha vinto la XVII edizione della maratona di Padova che si è svolta ieri nella città del Santo, staccando Pierre-Celestin Nihorimbere (Burundi), di quasi 3 minuti e registrandosi con il tempo di 2h12’17”. Gli atleti in gara sono stati 4.500 per i 42 chilometri previsti e 20.000 i partecipanti alle cosiddette “Stracittadine”. Tra le donne ha tagliato per prima il traguardo l’azzurra Federica Dal Rì, che ha scelto Padova per il debutto nella gara podistica di resistenza, dopo un’ottima carriera sulle distanze brevi.
La Maratona patavina è un appuntamento di spicco nel calendario sportivo nazionale ed internazionale, come pure un momento di festa per tutto il territorio. Un evento che coinvolge atleti e cittadini di ogni età. Questa nuova edizione ha cambiato nome (non più maratona di Sant’Antonio) ed anche parte del percorso. “E’ stata in tutto e per tutto la maratona della città – ha detto il sindaco di Padova, Massimo Bitonci –. Abbiamo fatto una scelta non politica, il Comune di Padova ha dato il via libera ad Assindustria perché trovasse la migliore soluzione possibile e quanto prodotto ci trova pienamente soddisfatti. Ci sarà qualche sindaco più contento e altri meno contenti perché il percorso è passato o non è passato attraverso il territorio di propria competenza, ma non è questo il punto. E’ stata una nuova edizione con un percorso innovativo: oggi siamo pronti ad accogliere turisti e atleti che arrivano da tutta Italia ed anche dall’estero”.
Tra gli elementi di novità di quest’anno anche le gare non competitive. La “Stracittadina” da un chilometro rivolta, ad esempio, alle persone anziane e/o portatori di disabilità che non possono affrontare misure impegnative, ma vogliono ugualmente partecipare ha riscosso consensi e molte adesioni. Ci sono state poi le competizioni da 5 chilometri e la Challenge 10 km come opportunità offerte ai podisti non ancora pronti per le gare vere e proprie, ma che in tal modo hanno potuto disporre di una tappa intermedia progressiva. Grande è stata anche la partecipazione alle conferenze parallele alla competizione, dal titolo: “Quando lo sport diventa tragedia”, per mettere in evidenza le cause e la prevenzione della morte improvvisa dello sportivo, con un articolato focus sulla cardiologia ed un’altra sullo“Sport pulito”. Il significato del doping e delle sostanze anabolizzanti, con relative implicazioni e controindicazioni. I due incontri sono stati condotti dal professor Domenico Corrado e dal dottor Maurizio Schiavon.