La rivoluzione del mercato del lavoro innescata dall’introduzione del Jobs Act si sta sviluppando per tappe. I decreti correttivi del provvedimento, approvati in via preliminare dal Governo, ad esempio, rafforzano l’Agenzia per le politiche attive per il lavoro, presieduta da Maurizio Del Conte, fissando dunque nuovi tasselli nell’architettura dell’agenzia, nel segno della trasparenza e della semplificazione. “Le nuove norme sono un buon segnale, un passo significativo per rafforzare l’operatività e le risorse dell’Agenzia – commenta Del Conte e aggiunge – Tra le novità c’è lo sblocco delle risorse non utilizzati del fondo di rotazione per le politiche attive per l’occupazione che potrebbero essere usate per dosare meglio gli assegni di ricollocazione”.
Si tratta di fondi che ammontano a circa 100 mln di euro, poca roba se si usassero genericamente per tutti i disoccupati, ma potrebbero rappresentare un ‘bonus’ più sostanzioso se si optasse per un intervento selettivo, per i soggetti più vulnerabili. I decreti istituiscono inoltre un data base unico che accorpa le informazioni di tutti gli organi competenti, Inps, Miur, ecc, per chi cerca lavoro. “Avere informazioni chiare e complete anche sulla situazione patrimoniale è un asset fondamentale per un efficace servizio, con garanzie di equità e trasparenza. Cruciale anche l’attribuzione di nuove funzioni in capo all’Agenzia, inclusi i corsi di formazione, anche in collegamento con il Ministero dell’istruzione – sottolinea ancora Del Conte – non solo per colmare il gap tra la scuola e l’ingresso nel mondo del lavoro, ma anche per formare e reindirizzare i lavoratori in nuovi settori in caso di crisi aziendali complesse o dove ci siano piani di reindustrializzazione”.