Il progetto Boosther del Comune di Ivrea ha superato la prima selezione della Commissione europea. Un piano che ha come centralità la riqualificazione urbana della città piemontese, coordinato dall’Università di Delft con la partecipazione delle Università di Venezia, Dublino, New Castle, Trondheim, e di diverse aziende europee. L’obiettivo del programma dal titolo “Industrial Cultural Heritage as a Booster for Urban Economic, Social and Environmental Regeneration”, che rientra nel programma Horizon 2020 – Heritage – led Urban Regeneration e concorre ad un finanziamento di 10 milioni di euro, intende dimostrare il ruolo determinante del patrimonio industriale come volano dei processi di rigenerazione urbana.
Il progetto prevede lo studio e la catalogazione di elementi strutturali chiave di alcune best practice internazionali e, in una seconda fase, l’individuazione di possibili trasferimenti di esperienze virtuose da replicare. Le città individuate come modelli potenzialmente replicabili sono: Milano, Berlino, Rotterdam, Belfast, Leipzig e Winterthur. Ma anche Ivrea è una delle realtà selezionate come “Replicator” insieme a Lisbona, Izmit e Trondheim, tanto che nel 2018 sarà valutato l’ingresso di Ivrea nella lista del Patrimonio dell’umanità, candidata come esempio di città industriale del XX secolo. Nella tentative list vi sono 40 siti italiani. Il dossier di candidatura della realtà urbana piemontese ha superato la verifica di completezza ed è stato accolto. Il prossimo anno comincerà l’esame della Commissione. Il sindaco, Carlo Della Pepa parla di un “passo avanti di un progetto concreto in una prospettiva di sviluppo per la città”.