La risalita delle entrate fiscali e contributive, nonostante il permanere di misure di sostegno al reddito delle famiglie e all’attività produttiva, ha determinato una riduzione dell’indebitamento delle amministrazioni pubbliche, pari a -128,3 mld. Nel corso del 2021 l’espansione dell’attività produttiva e il ritorno delle retribuzioni ai livelli del 2019, ha generato una crescita del reddito disponibile delle famiglie consumatrici del 3,8% (+42,5 mld), dopo che nel 2020 si era avuta una contrazione del 2,7% (-30,6 mld.). Il potere d’acquisto, ossia il reddito disponibile, pur aumentando del 2,1% su base annua, non è tornato ai livelli pre-crisi. Lo certifica l’Istat.
La dinamica della spesa per consumi delle famiglie (+7,0%, +66,5 mld.) rispetto al reddito disponibile, ha generato una diminuzione della quota di reddito destinata al risparmio che è passata dal 15,6% del 2020 al 13,1% del 2021, mantenendosi ben al di sopra di quanto riscontrato nel periodo antecedente la crisi, quando oscillava fra l’8% e il 9%. La crescita dell’economia ha determinato un incremento di 74,3 mld. del reddito delle famiglie (+6,3%) mentre i redditi da lavoro dipendente sono aumentati di 51,4 mld. (+7,6%), così come quelli derivanti dall’attività imprenditoriale (+21,2 mld. +7,3%); in particolare, dalle piccole imprese di proprietà, le famiglie hanno ricevuto utili per 16,5 mld. in più rispetto al 2020 (+8,2%).
Nel corso del 2020 il complesso degli interventi di redistribuzione aveva sostenuto il reddito delle famiglie, riducendo di 61,3 mld. il prelievo rispetto al 2019. Nel 2021, le operazioni di redistribuzione, pur sottraendo al reddito delle famiglie 31,7 mld. in più rispetto all’anno precedente, hanno continuato a fornire un sostegno superiore ai livelli antecedenti la crisi con un aumento delle imposte correnti di 15,3 mld. (+7,3% rispetto al 2020) e dei contributi sociali di 18,1 mld. (+6,8%). Le prestazioni sociali, che nel 2020 erano cresciute di 37,5 mld., hanno registrato un incremento di 1,9 mld. (+0,4%) e con la ripresa dell’attività produttiva le risorse destinate al finanziamento della cassa integrazione guadagni si sono ridotte di 6,4 mld. rispetto al 2020, così come il sostegno ai lavoratori autonomi è diminuito di 5,3 mld. D’altra parte, all’aumento fisiologico delle pensioni, si è aggiunto un incremento di 4,5 mld. delle risorse destinate ai sussidi per l’esclusione sociale (+1,6 mld. per l’erogazione del reddito di cittadinanza, +1,4 mld. per il reddito di emergenza e +2,0 mld. per il “bonus 80euro”, a fronte della riduzione di altri flussi) e di 2,3 mld. per l’assegno temporaneo per i figli minori (DL 79/2021).
Nel corso del 2021, alle piccole imprese e ai lavoratori autonomi (famiglie produttrici) sono stati erogati contributi a fondo perduto per circa 7,2 mld. (3,5 mld. nel 2020) a titolo di trasferimenti in conto capitale e gli investimenti in abitazioni delle famiglie consumatrici hanno mostrato un incremento (17,1 mld., +28,9%), dopo un biennio di contrazione, grazie al sistema di incentivi alle ristrutturazioni.