Lo scorso anno, le famiglie italiane hanno aumentato la spesa per consumi (+1,3%) in misura inferiore rispetto alla crescita del reddito disponibile (+1,6%); di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie sale all’8,6% (+0,2 punti percentuali). Il potere d’acquisto delle famiglie nel 2016 ha registrato lo stesso tasso di crescita del reddito nominale (+1,6%) in quanto il delatore dei consumi privati è risultato invariato. Il tasso di profitto delle società non finanziarie nel 2016 è salito al 42% (+0,9 punti percentuali sul 2015) e il tasso di investimento è cresciuto al 19,7% (+0,2 punti percentuali).
Le società finanziarie hanno registrato una consistente contrazione nominale del valore aggiunto ai prezzi base (-6,4%). Nel 2016 il prelievo fiscale dovuto alle imposte sulla produzione e a quelle correnti in conto capitale ha inciso sul reddito disponibile per le famiglie per il 16,6%, su quello delle società non finanziarie per il 23,3% e su quello delle società finanziarie per il 20,4%. L’incidenza delle imposte sul reddito disponibile, infine, è diminuita sia per le società finanziarie che per quelle non finanziarie, mentre è lievemente aumentata per le famiglie.