A febbraio, l’Indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) ha registrato un aumento dello 0,4% su base mensile e dell’1,6% se confrontato con il febbraio 2016. L’accelerazione dell’inflazione si è attestata principalmente riguardo alla crescita dei prezzi delle componenti maggiormente volatili, ossia gli alimenti non lavorati (+8,8%, era +5,3% a gennaio) e i beni energetici non regolamentati (+12,1%, da +9,0% del mese scorso), alla quale si aggiungono la dinamica dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,4% in accelerazione dal +1,0% di gennaio) e l’attenuazione della flessione di quelli dei beni energetici regolamentati (-1,6%, dal -2,8% del mese precedente). Di conseguenza, l’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi è salita di appena un decimo di punto (+0,6%, da +0,5% del mese precedente), mentre quella al netto dei beni energetici è andata a +1,3%, da +0,8% di gennaio.
L’aumento congiunturale dell’indice generale dei prezzi al consumo è principalmente dovuto ai rialzi del costo degli alimentari non lavorati (+3,0%), dei beni energetici regolamentati e non, rispettivamente +1,1% e +0,5%, nonché dei servizi relativi ai trasporti (+1,0%). L’inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,1% per l’indice generale e +0,1% per la componente di fondo. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dell’1,1% su base mensile e del 3,1% su base annua (era +1,9% a gennaio). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano dello 0,7% in termini congiunturali e del 3,2% su base annua, da +2,2% del mese precedente. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base congiunturale e dell’1,6% su base annua (da +1,0% di gennaio), confermando la stima preliminare. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% su base mensile e dell’1,5% nei confronti di febbraio 2016.