Il Report Istat sul turismo in Italia nel 2023 registra che le presenze hanno superato ampiamente i livelli pre-pandemici con un nuovo picco delle presenze turistiche di 447 milioni di presenze negli esercizi ricettivi superando i livelli raggiunti nel 2019.
La domanda turistica straniera torna a prevalere: le presenze di turisti provenienti dall’estero rappresentano il 52% del totale. Le presenze hanno superato ampiamente i livelli pre-pandemici negli esercizi extra-alberghieri (+10% rispetto al 2019), ma negli esercizi alberghieri risultano inferiori del 2% rispetto al 2019.
La metà delle presenze turistiche del 2023 si concentra in estate: 262 mln. da giugno a settembre, il 58% del totale annuo. Nei territori dei 22 brand turistici mappati dall’Istat si concentra il 30% delle presenze turistiche, le performance più significative in Costiera sorrentina e Capri, Costiera amalfitana, Val di Fassa e Val di Fiemme, Cinque Terre, con una crescita superiore alla media nazionale rispetto al 2022 e al 2019. Nello stesso anno le attività economiche legate al turismo hanno dato occupazione a 385mila unità (+9% rispetto al 2022), con un aumento degli occupati pari a 111mila unità (+6%).
Nel 2023 il turismo con 133 milioni di arrivi e 447 mln. di presenze registrate negli esercizi ricettivi, non solo ha lasciato alle spalle gli anni bui della pandemia ma ha raggiunto un record storico, superando il picco precedente del 2019, con 131 mln. di arrivi e 436 mln. di presenze. Rispetto al 2022 i flussi turistici sono aumentati del 13% in termini di arrivi (+15 mln. di persone registrate negli esercizi ricettivi) e dell’8% in termini di presenze (+35 mln. di pernottamenti).
Il 2023 è segnato anche dalla ripresa della componente straniera che è tornata a rappresentare il 52% della domanda turistica, le presenze dei clienti stranieri sono state 234 milioni, a fronte di 213 mln. di presenze di turisti residenti in Italia. La clientela estera è quella che ha contribuito alla crescita dei flussi, sia rispetto al periodo pre-pandemico che al 2022, la componente inbound è aumentata del 23% in termini di arrivi e del 16% in termini di presenze, mentre l’incremento della componente domestica è pari solo al 4% per gli arrivi e all’1% per le presenze. Rispetto al 2019 la componente straniera ha ammortizzato e recuperato lo shock del periodo pandemico, facendo registrare variazioni positive in termini sia di arrivi (+4%) che di presenze (+6%), mentre la componente residente non è riuscita a tornare ai livelli del 2019 e mostra variazioni negative, pari a -0,9% per gli arrivi e -1,4% per le presenze.
Fonte: ISTAT