I redditi dei cittadini, così come emerge dalle dichiarazioni al fisco comunicate dal Ministero dell’economia, sono generalmente calati nel periodo 2010-2014 in termini reali. Lo evidenzia un dettagliato articolo di Gianni Trovati pubblicato dal Sole 24Ore. L’autore fa notare che “in quattro anni, la dichiarazione media degli italiani è cresciuta del 4,3%, attestandosi… a quota 24.240… ma con un’inflazione del periodo che è stata del 7,2% la flessione reale è del 2,7%. Se, poi, si focalizza lo sguardo sulle realtà territoriali, si scopre che soltanto i contribuenti di Mantova e Bergamo hanno registrato un incremento reale dei guadagni: nel primo caso dell’1,3%, nel secondo appena dello 0,2%. In tutto il resto della Penisola la flessione dei redditi risulta generalizzata. Anche Chieti e Fermo, terzi e quarti nella classifica, mostrano nel 2014 un reddito medio dichiarato in contrazione dello 0,8% rispetto al 2010, per non parlare di Vibo Valentia, fanalino di coda, nel quale la perdita raggiunge il 5,2%. Nelle più importanti città metropolitane la situazione non è certamente migliore. A Torino, i redditi medi perdono il 2%; a Milano, sia arriva al -2,5%. Roma fa peggio, con il -3,2%. E a Napoli (96° posto della classifica) si tocca il fondo con il -4%. Complessivamente – conclude Trovati – l’incasso dello Stato è in rosso: “fra 2010 e 2014 l’Irpef totale dovuta è salita da 161 a 167 miliardi, ma il suo ‘potere d’acquisto’ si è alleggerito del 3,3%.