Internet Day. Domani la Rete compie 30 anni. Era il 30 aprile del 1986 quando, grazie all’impegno tenace di tre ricercatori del Cnuce – Stefano Trumpy, Luciano Lenzini e Antonio Blasco Bonito – il nostro Paese si collegò ad Arpanet (la rete della difesa militare americana). Il segnale partì dal Centro universitario per il calcolo elettronico del Cnr di Pisa e raggiunse la stazione di Roaring Creek, in Pennsylvania. Alla base di quel risultato c’era però un lungo lavoro di preparazione iniziato negli anni Settanta, in concomitanza con lo sviluppo di Arpanet e grazie alla stretta collaborazione con alcuni scienziati del calibro di Robert Khan e Vinton Cerf.
La notizia non ebbe grande risalto, oscurata dalla tragedia di Chernobyl, ma fu l’inizio di una nuova era: l’universo della comunicazione globale. «Non avevamo capito l’importanza di quello che stavamo facendo, di quanto Internet avrebbe poi cambiato il mondo. Non immaginavamo che da lì sarebbe partito un processo che ha portato tre miliardi di persone a collegarsi in tutto il pianeta e che quello fosse l’inizio della società dell’informazione», commentano oggi gli autori di quella straordinaria impresa. Allora, L’Italia era all’avanguardia in Europa, oggi purtroppo è rimasta indietro. Per ricordare il giorno in cui “l’Italia scoprì Internet”, come ha scritto qualche giorno fa Matteo Renzi, si svolgeranno in tutto il paese iniziative nelle scuole, nelle regioni e una celebrazione nella sede del Cnr di Pisa. In occasione dell’Internet Day italiano, il premier lancerà dalla città toscana il primo bando sulla banda larga. Ottomila scuole, da Nord a Sud, tradurranno in eventi e iniziative l’appello del Presidente del consiglio ad avanzare spediti sulla strada dell’innovazione recuperando il tempo e le posizioni perduti. “Oggi – aggiunge a corredo Damien Lanfrey, membro della segreteria tecnica del ministero dell’Istruzione – siamo a metà della strada, ma come Miur, pur non controllando l’avanzamento della banda ultra larga, nonostante la lentezza, finalmente i bandi sono stati sbloccati e ci saranno un sacco di interventi. Accordi regionali garantiscono che nei prossimi anni tutte le scuole saranno in fibra ottica. L’accesso a Internet è determinante per mettere in atto il Piano nazionale digitale. L’Internet day ha lo scopo di accelerare le dinamiche politiche. Non possiamo più permetterci di promuovere delle classi digitali che costano troppo, ma serve una visione del digitale leggera. Non verrà dal Miur il sussidio al singolo tablet, investiremo su ciò che resta a scuola”.