Una lettera al ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano è stata inviata in maniera congiunta dai rappresentanti delle Regioni, che fanno parte della Commissione Speciale Agenda Digitale .
Nella missiva, la cui trasmissione è stata comunicata dal vicepresidente del Veneto Gianluca Forcolin in una nota, viene sollecitato un intervento a sostegno degli enti locali per incentivarli nell’adozione dei pagamenti digitali.
“Serve un emendamento al Decreto Rilancio per recuperare le risorse economiche necessarie a sostenere lo switch-off a PagoPA – spiega Forcolin, delegato all’attuazione dell’Agenda Digitale regionale – si tratta di un impegno importante a supporto degli locali che, soprattutto in occasione dell’emergenza da Covid-19, hanno avuto modo di testare la necessità di mettere a disposizione servizi digitali ai propri cittadini”.
“I pagamenti digitali sono un elemento cardine – continua Forcolin – in seno alla Commissione abbiamo condiviso un percorso serio sul tema. Ricordo che abbiamo ospitato a Venezia una sessione di lavoro tutta dedicata a PagoPa lo scorso autunno. Per questo abbiamo deciso di condividere una nota con le altre regioni, nella quale chiediamo al ministro Pisano di rispettare il lavoro fatto fino ad oggi e di impegnarsi a trovare risorse a supporto degli enti locali per la digitalizzazione dei pagamenti”.
“Le Regioni hanno il ruolo fondamentale di intermediari tecnologici perché sono capaci di interfacciarsi direttamente le amministrazioni per l’integrazione dei sistemi di gestione locale dei dovuti verso la PA. Ruolo che ha consentito di accompagnare e supportare le PA locali, e in particolar modo gli enti più piccoli, nel percorso di adesione e attivazione dei pagamenti digitali su PagoPA”.
“Nella nota – conclude il vicepresidente Forcolin – abbiamo anche sollecitato la definizione di un piano organico con la previsione di finanziamenti statali, accompagnati da soluzioni sostenibili di integrazioni al nodo PagoPA che indichi come centrale il ruolo degli intermediari tecnologici pubblici regionali. Senza una simile programmazione condivisa, diventa ragionevolmente improbabile che questa importantissima iniziativa nazionale possa raggiungere gli effetti sperati di trasformazione digitale”.