A livello nazionale i dati in crescita hanno riguardato i casi avvenuti nello spostamento di andata e ritorno tra la casa e il posto di lavoro, aumentati di 28 unità (da 68 a 96), mentre quelli sul lavoro hanno fatto segnare una lieve diminuzione (da 194 a 190).
L’analisi territoriale ha evidenziato un incremento di 21 casi mortali nel Nord-ovest, di nove casi nel Nord-est e di 10 al Centro. Diminuzioni si riscontrano, invece, al Sud (-7 decessi) e nelle Isole (-9). A livello regionale l’Inail ha riscontrato 16 denunce in meno (da 21 a 5) dell’Abruzzo, teatro nel gennaio 2017 delle tragedie di Rigopiano e Campo Felice, nove casi mortali in meno in Sicilia (da 25 a 16) e sei in meno in Puglia (da 10 a 4). Aumenti significativi si sono registrati, invece, in Lombardia (da 35 a 50), Piemonte (da 18 a 27), Lazio (da 19 a 27) e Calabria (da 2 a 10).
Dall’analisi per classi d’età si vede come una morte su due abbia coinvolto lavoratori di età compresa tra i 50 e i 64 anni. In diminuzione, invece, le denunce che riguardano i lavoratori fino a 34 anni (da 40 a 35 casi) e quelli tra i 45 e i 49 anni (da 37 a 25).
L’infausta crescita di malattia professionale ha interessato tutti i comparti: nell’industria e nei servizi sono aumentate del 3,8% (da 15.915 a 16.526), in agricoltura dell’11,2% (da 3.845 a 4.275) e nel conto Stato del 23,9% (da 209 a 259).
L’analisi territoriale ha messo in evidenza un incremento delle tecnopatie denunciate al Sud (+649 casi), dove si è concentrato un quarto del totale dei casi protocollati dall’Istituto, al Centro (+396), dove i casi denunciati sono un terzo del totale, nel Nord-ovest (+165) e nel Nord–est (+4). Le Isole hanno mostrato invece un calo di 123 casi.