Il titolare del Miur ha destinato ulteriori risorse per la creazione di ambienti digitali di apprendimento, in particolare per la scuola primaria e secondaria di I grado. Le risorse sono state liberate con il decreto per la didattica digitale siglato lo scorso gennaio dal Ministro Marco Bussetti e consentono di completare il quadro di tutte le regioni italiane. Il fondo di 1,6 milioni di euro si aggiunge, infatti, ai 2,1 milioni stanziati con un precedente decreto del novembre 2018, con i quali sono stati finanziati interventi in 60 istituti scolastici. Come avvenuto in occasione dello stanziamento della prima tranche di risorse, anche in questo caso ogni scuola riceverà 35.000 euro per la realizzazione di laboratori. Sono poi previsti ulteriori 30.000 euro, derivanti da altri fondi, per la formazione del personale scolastico per la didattica innovativa. A livello territoriale il Veneto avrà dieci laboratori, l’Emilia Romagna e la Toscana ne avranno otto a testa, il Friuli Venezia Giulia, le Marche, l’Abruzzo e la Sardegna quattro, l’Umbria e il Molise due.
“La didattica digitale – ha detto Bussetti – può essere un’alleata per le scuole che si trovano in contesti difficili e in aree a rischio. Offre nuove e non tradizionali occasioni di apprendimento e rappresenta uno strumento di contrasto alla dispersione scolastica. Come Miur ci stiamo impegnando con forza per garantire a ogni studente una formazione di qualità e condizioni di crescita uguali su tutto il territorio nazionale. Abbiamo individuato le 46 scuole beneficiarie tra quelle con i più alti indici di disagio negli apprendimenti, di svantaggio socio-economico familiare, di deprivazione territoriale e di abbandono scolastico. Stiamo dando un segnale concreto alle comunità scolastiche e ai territori. Dove c’è una scuola che funziona, c’è una società che guarda al futuro con fiducia”.
Secondo i dati del Miur nella’anno scolastico 2014-2015 le aule degli oltre 33.000 plessi scolastici “attivi”con il 70% di connessione in Rete, modalità cablata o wireless, sono risultate essere 326.000. Il 41,9% di esse è dotata di LIM e il 6,1% di proiettore interattivo. Una stima generale, sommando le dotazioni di aule, laboratori e biblioteche scolastiche, ha indicato in circa 1.300.000 unità le dotazioni tecnologiche a disposizione delle scuole (605.000 nei laboratori, 650.000 nelle classi e la cifra restante nelle biblioteche).
I dati della rilevazione contenuti nell’Osservatorio Tecnologico mostrano un discreto avanzamento della dematerializzazione e digitalizzazione dei servizi delle istituzioni scolastiche. Il 99.3% delle scuole ha un proprio sito web, il 58.3% utilizza forme di comunicazione scuola–famiglia online, il 69.2% utilizza una tipologia di registro elettronico di classe (non è attualmente disponibile un dato accurato di diffusione “per classe”), il 73.6% utilizza il registro elettronico del docente e infine il 16.5% utilizza forme di gestione centralizzata LMS (Learning Management Systems quali ad esempio Moodle) per la didattica e i suoi contenuti. La digitalizzazione amministrativa delle scuole è invece un processo più difficoltoso: uno studio di tre anni fa condotto dal Miur ha mostrato un livello di saturazione degli archivi cartacei delle scuole già all’80%; inoltre, il 68% non risultava avere un sistema informatico di gestione documentale e almeno l’80% non possedeva ancora quello per la conservazione sostitutiva a norma di legge.