I carabinieri indagano su una truffa ai danni di vari comuni italiani compiuti con falsi modelli F24 per il pagamento delle tasse comunali. L’inchiesta, al momento a carico di ignoti, è coordinata dal sostituto procuratore Vittorio Ranieri Miniati. Secondo quanto accertato dai militari, il cittadino compilava il modulo per il pagamento di Imu o Tasi, tassa che invece non doveva essere pagata. La stessa, secondo il cittadino, andava compensata con un credito (falso) da lui vantato nei confronti dell’Agenzia delle Entrate che il Comune poteva riscuotere dalle Entrate. Dopo alcune settimane il cittadino tornava in Comune sostenendo di avere sbagliato a pagare la tassa e quindi pretendeva indietro i soldi. In alcuni casi, l’amministrazione locale ha restituito la cifra (di solito piccole cifre), mentre in altri casi ha contattato l’Agenzia delle Entrate scoprendo il raggiro. L’inchiesta è partita da Pieve Ligure facendo scoprire che la truffa era stata perpetrata, o tentata, dal Nord al Sud in decine e decine di piccoli e medi comuni. Il sospetto degli inquirenti è che dietro il raggiro vi sia una vera e propria organizzazione e che l’artefice, o gli artefici, di tutto siano commercialisti o consulenti fiscali.