“Il segnale che giunge dal rallentamento delle procedure fallimentari è certamente positivo, sottolinea il presidente di Unioncamere Lo Bello, ci conferma che il sistema produttivo italiano sta uscendo dalla crisi degli ultimi anni; quello di quest’anno è il risultato migliore dall’inizio della crisi”.
La contrazione del flusso di nuovi fallimenti si registra in tutte le principali forme giuridiche, con l’eccezione di un lieve incremento nel settore delle cooperative e dei consorzi.
Osservando la distribuzione delle nuove procedure per settore di attività delle imprese, quello che contribuisce maggiormente è il commercio (3.186 fallimenti aperti negli 11 mesi, pari al 25,3% del totale), seguono le costruzioni con 2.824 eventi (22,4%) e l’industria manifatturiera con 2.654 (21,1%). Mentre per quanto riguarda l’incidenza del fenomeno, al netto dei settori di minori dimensioni per numero di imprese, l’esposizione al rischio di fallimento è più elevata tra le attività dei trasporti e magazzinaggio (3,6 procedure aperte ogni 1000 imprese esistenti).