Il nuovo “Decreto Rilancio” prevede l’innalzamento delle detrazioni dell’Ecobonus e del Sismabonus al 110% a partire dal primo luglio 2020, aprendo importanti opportunità di rilancio per il settore immobiliare nel dopo emergenza Covid. Così sarà possibile intervenire sulle nostre città con un potenziale economico senza precedenti e avviare un vero progetto Paese di riqualificazione urbana ed edilizia. Si prevede, pertanto, una massiccia adesione all’incentivo, anche perché è stata introdotta la possibilità per chi riqualifica di cedere immediatamente in fattura il 110% dell’importo lavori senza alcun esborso o anticipo di denaro. Già quest’anno s’ipotizza un raddoppio degli investimenti in riqualificazione energetica fino a 7 miliardi di euro, compensando gli effetti del lockdown e incrementando addirittura il volume degli investimenti complessivi in rinnovo edilizio: dai 52 miliardi di euro realizzati nel 2019 a oltre 57 miliardi. I risultati potrebbero essere ancora più significativi nel 2021, arrivando a oltre 67 miliardi di investimenti complessivi. Ciò perché in Italia il mercato potenziale per le riqualificazioni è a dir poco interessante: secondo gli analisti del settore, nel nostro Paese circa 2 milioni di edifici, su un totale di 12 milioni, sono in uno stato conservativo pessimo o mediocre. Inoltre gli edifici residenziali in classe energetica G sono circa 9-11 milioni, su uno stock complessivo di circa 12 milioni (rappresentano quindi il 75%). Si tratta di 6.911.180 edifici costruiti prima degli anni ’70, cui vanno aggiunti tra i 2 e i 4 milioni di edifici realizzati successivamente. Elevato anche l’impatto sull’efficienza energetica: nel 2020 potrebbero raddoppiare le domande d’incentivi del 2019 (348.649 secondo Cresme) e si prevede lo stesso trend per il 2021. Tra gli interventi richiesti, in prima linea le sostituzioni di serramenti (40% delle domande in media), seguiti dalla climatizzazione invernale (27%) e dalle schermature solari.
Gli investimenti in efficientamento energetico quest’anno potrebbero di conseguenza vedere un raddoppio, arrivando a superare i 7 miliardi di euro e, attestarsi oltre 15 miliardi nel 2021. Il Superbonus inciderà in modo significativo pure sul fronte dei consumi. Se nel 2018 e nel 2019 gli interventi eseguiti hanno determinato un risparmio di circa 1.200 GWh/anno (fonte Enea), nel 2020 questo dato potrebbe più che raddoppiare. Previsti miglioramenti anche sul fronte della prestazione energetica dei condomini: le stime parlano, sulla base dei lavori effettuati, di un salto di classe medio di circa 3 livelli e di un abbattimento medio del fabbisogno energetico che potrebbe raggiungere il 42%. Positivo anche l’impatto occupazionale: nel 2019, secondo Cresme, l’effetto sull’occupazione degli interventi realizzati con incentivi fiscali è stato di 432.358 lavoratori occupati (288.239 diretti, 144.199 indotto). Nella previsione che gli investimenti in riqualificazione raddoppino, nel 2020 il numero degli occupati potrebbe essere analogo a quello del 2019, nonostante il lockdown, grazie alla forte ripresa del terzo e del quarto trimestre e nel 2021 potrebbe addirittura superare le 600 mila unità.