Città alla riscossa. Proprio così, a segnare la svolta con un primo riconoscimento del loro ruolo chiave è il “Patto di Amsterdam”, approvato il 30 maggio nella capitale olandese dai governi dei 28. A dare maggiore forza il fatto che “sarà adottato anche dal summit di giugno dei leader europei – ha detto il ministro degli Interni olandesi, Roland Plasterk”. Proprio l’Olanda ha giocato un ruolo chiave nell’inserire nel programma della presidenza di turno dell’Ue l’Agenda urbana e le sue 12 priorità, dall’inquinamento all’immigrazione; dalla sanità ai trasporti sostenibili. Una sorta di rivincita rispetto al potere gestito a livello centrale dai Governi. “Si tratta di un nuovo formato in cui non sono solo gli Stati membri che decidono, ma tutti i soggetti insieme, incluse le città, la Commissione europea, le organizzazioni non governative, le imprese – ha aggiunto Plasterk”. Le città sono autentici laboratori di innovazione sul territorio e affrontano ogni giorno i problemi più sentiti. Non a caso il 70% delle decisioni assunte a livello Ue è attuato a livello urbano, dove viene prodotto anche l’85% del Pil nazionale dei diversi Paesi.